Ticino e Grigioni

Pompieri ticinesi "in prestito" nel Vallese

Un sostegno intercantonale che sottolinea l'importanza degli effettivi, mentre in Ticino si continua lavorare sui numeri per evitare di trovarsi in difficoltà localmente

  • 30.07.2023, 20:41
  • 11.09.2023, 14:26
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Incendio di Bitsch: anche i piompieri ticinesi

Il Quotidiano 30.07.2023, 19:00

Di: Quot/sdr 

Trenta pompieri ticinesi - tre squadre da 10 militi coordinate da Davide Schlub - sono partiti in aiuto dei colleghi vallesani per spegnere definitivamente l'incendio di bosco divampato il 17 luglio sopra la località di Bitsch.

Sono tutti volontari, specialisti di montagna formati per intervenire in questo genere di situazioni quelli che saranno occupati almeno fino a lunedì per evitare che le fiamme riprendano vigore.

Quando sono arrivati i militi ticinesi - ha raccontato domenica Schlub - hanno trovato dei focolai ancora in zone impervie che saranno spenti con lanci mirati con l'elicottero, mentre alle squadre ticinesi tocca cercare altri posti "caldi" per spegnerli, per evitare che tizzoni possano riprendere a bruciare.

E di pompieri di supporto ne sono giunti in Vallese da 6 Cantoni per garantire un contributo di sostegno alle forze locali, per contenere e spegnere un incendio che, ad ora, si è portato via qualcosa come l'equivalente di 140 campi di calcio.

Intanto il Ticino continua a prestare attenzione al numero di effettivi nei vari corpi pompieri; mantenere i volontari a lungo nel corpo è una difficoltà oggettiva. Lo scorso anno è già suonato un primo campanello d'allarme con una prima campagna di reclutamento che verrà ripetuta in agosto e poi il prossimo anno. Una campagna "volta in sostanza - come riferisce Nelson Ortelli, direttore della Federazione Pompieri Ticino - a mantenere il numero delle nuove leve su un livello, diciamo così, accettabile ed in questo senso siamo tranquilli". "Però, spiega ancora, proprio per evitare di andare in rosso e dover suonare l'allarme, agiamo a priori. Facciamo queste campagne di reclutamento che in un certo senso danno i frutti sperati perché permettono a livello cantonale di avere una unitarietà di richiesta di formazione, di analisi, per cui alla fine abbiamo ottimizzato questo processo di reclutamento".

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