Ticino e Grigioni

Preoccupazione per il settore moda in Ticino

La presidente di Ticinomoda, Marina Masoni, chiede, tra l’altro, più investimenti in infrastrutture e una fiscalità competitiva con gli altri cantoni e gli altri Paesi

  • Oggi, 20:21
02:28

Ticinomoda in assemblea

Il Quotidiano 13.05.2025, 19:00

  • rsi
Di: Il Quotidiano/Tieffe 

Cresce l’apprensione per il futuro del settore moda in Ticino, messo sotto pressione dall’instabilità dei mercati internazionali. Marina Masoni, presidente di Ticinomoda, intervenuta all’assemblea annuale dell’associazione, ha sostenuto che è necessario rimanere competitivi con gli altri cantoni e Paesi. Ai microfoni del Quotidiano della RSI, Masoni ha sottolineato che per continuare a generare valore, occupazione e innovazione, il settore ha bisogno di condizioni quadro più favorevoli.

“Dobbiamo lavorare tutti: lavorano le aziende, lavora Ticinomoda e deve lavorare anche il territorio,” ha affermato Masoni, insistendo sull’importanza di una fiscalità competitiva, di una burocrazia snella e di una solida certezza del diritto. Elementi che, a suo avviso, rappresentano il vero vantaggio competitivo della Svizzera. L’attenzione va anche alle infrastrutture e ai trasporti: “ci sono tantissime cose su cui dobbiamo lavorare continuamente”, ha aggiunto.

Nonostante negli ultimi anni siano stati approvati sgravi fiscali significativi, Masoni ritiene che non sia sufficiente: “Bisogna fare ancora di più,” ha dichiarato, ricordando che i pacchetti fiscali adottati, e confermati anche dal voto popolare, rappresentano solo “piccoli passi assolutamente necessari” in un contesto in cui nessuno resta fermo.

Oggi il comparto moda in Ticino impiega circa 3’200 addetti (esclusi i quadri) nelle aziende sottoposte ai due contratti collettivi del settore. Un dato stabile da oltre un decennio, nonostante tagli e trasferimenti. Il gettito fiscale del settore, esclusa l’imposta federale diretta, si attesta attorno ai 90 milioni di franchi l’anno, un dato rilevante. Eppure, il settore fatica a ottenere visibilità.

“Le nostre aziende non vogliono mai parlare di sé quando le cose vanno bene,” ha osservato Masoni. Una riservatezza che porta a parlarne solo in occasioni negative, quando si annunciano licenziamenti o chiusure, lasciando in ombra l’impatto positivo che il settore continua a generare.

Guardando al futuro, le sfide principali per Ticinomoda restano il coinvolgimento delle nuove generazioni e l’impegno per modelli produttivi sostenibili, in particolare l’economia circolare, fondata sulla riduzione degli sprechi.

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