Cresce l’apprensione per il futuro del settore moda in Ticino, messo sotto pressione dall’instabilità dei mercati internazionali. Marina Masoni, presidente di Ticinomoda, intervenuta all’assemblea annuale dell’associazione, ha sostenuto che è necessario rimanere competitivi con gli altri cantoni e Paesi. Ai microfoni del Quotidiano della RSI, Masoni ha sottolineato che per continuare a generare valore, occupazione e innovazione, il settore ha bisogno di condizioni quadro più favorevoli.
“Dobbiamo lavorare tutti: lavorano le aziende, lavora Ticinomoda e deve lavorare anche il territorio,” ha affermato Masoni, insistendo sull’importanza di una fiscalità competitiva, di una burocrazia snella e di una solida certezza del diritto. Elementi che, a suo avviso, rappresentano il vero vantaggio competitivo della Svizzera. L’attenzione va anche alle infrastrutture e ai trasporti: “ci sono tantissime cose su cui dobbiamo lavorare continuamente”, ha aggiunto.
Nonostante negli ultimi anni siano stati approvati sgravi fiscali significativi, Masoni ritiene che non sia sufficiente: “Bisogna fare ancora di più,” ha dichiarato, ricordando che i pacchetti fiscali adottati, e confermati anche dal voto popolare, rappresentano solo “piccoli passi assolutamente necessari” in un contesto in cui nessuno resta fermo.
Oggi il comparto moda in Ticino impiega circa 3’200 addetti (esclusi i quadri) nelle aziende sottoposte ai due contratti collettivi del settore. Un dato stabile da oltre un decennio, nonostante tagli e trasferimenti. Il gettito fiscale del settore, esclusa l’imposta federale diretta, si attesta attorno ai 90 milioni di franchi l’anno, un dato rilevante. Eppure, il settore fatica a ottenere visibilità.
“Le nostre aziende non vogliono mai parlare di sé quando le cose vanno bene,” ha osservato Masoni. Una riservatezza che porta a parlarne solo in occasioni negative, quando si annunciano licenziamenti o chiusure, lasciando in ombra l’impatto positivo che il settore continua a generare.
Guardando al futuro, le sfide principali per Ticinomoda restano il coinvolgimento delle nuove generazioni e l’impegno per modelli produttivi sostenibili, in particolare l’economia circolare, fondata sulla riduzione degli sprechi.