Per la prima volta nella loro plurisecolare storia, le confraternite cattoliche svizzere si sono riunite domenica a Lugano per celebrare il “Giubileo delle confraternite” in occasione dell’Anno Santo. L’evento, patrocinato dalla Conferenza dei vescovi svizzeri, ha visto la partecipazione di numerosi sodalizi provenienti da tutto il Paese. La giornata è iniziata con una solenne messa nella Cattedrale di San Lorenzo, officiata dal vescovo di Lugano, monsignor Alain de Raemy. Successivamente, le confraternite hanno sfilato in una suggestiva processione verso il centro città.
Natale Cremonini, priore dell’Unione delle Confraternite della Diocesi di Lugano, ha sottolineato l’importanza di questi gruppi: “In Ticino abbiamo circa 80 confraternite, molte ancora attive, altre purtroppo morenti. Cerchiamo in questo caso di aiutarle. Per la legge Canonica una confraternita è estinta solo dopo cent’anni dalla morte dell’ultimo confratello”. Rappresentano un aiuto prezioso per la diocesi, nonostante siano spesso viste dai giovani come qualcosa di folkloristico.

Confraternite riunite a Lugano
Il Quotidiano 12.10.2025, 19:00
Il ricercatore Davide Adamoli ha offerto una prospettiva storica, rivelando che nel Canton Ticino sono state censite ben 1’200 confraternite nel corso dei secoli ma anche oggi sono una realtà numericamente importante non solo localmente, con circa 6-7 milioni di membri solo in Europa.
“Le prime attestazioni sono ancora prima dell’anno 1000, spiega Adamoli. Ci sono delle confraternite che hanno quasi 1’000 anni, che esistono ancora adesso. L’istituto della confraternita si è sempre adattato sul territorio secondo anche le necessità: quindi dalla carità, alla peste, fino ad oggi dove ancora in Spagna, per esempio, ci sono confraternite che gestiscono ospedali, gestiscono anche dei supermercati a prezzo ridotto. Non sono delle semplici associazioni, ma c’è dietro il desiderio di una fraternità che lega sia le persone tra di loro ma poi anche chiaramente verso l’alto, verso Dio”.
Oggi, oltre a mantenere vive le tradizioni religiose e culturali, le confraternite svolgono un ruolo cruciale nel sostenere le parrocchie e nel promuovere la coesione sociale. “Nel passato ci sono state anche molte opere di carità, prosegue il ricercatore, come qui a Lugano dove c’è la confraternita di San Rocco che vestiva gli orfani della regione. Oggi come oggi c’è l’aspetto chiaramente del culto pubblico, le celebrazioni e poi d’altra parte c’è anche la necessità di sopperire ad alcune difficoltà nelle parrocchie, cercare di portare avanti la religiosità sul territorio. Questo diventa anche cultura, diventa qualcosa che caratterizza il territorio stesso e tutto questo fa sì che ci sia proprio questo riavvicinamento nei villaggi della popolazione”.