Ticino e Grigioni

Lettera dei docenti per la Palestina, il DECS difende il ruolo educativo

Marina Carobbio: “Le istituzioni devono dare l’esempio nel promuovere i valori democratici” - Per Lorenzo Quadri la lettera dei docenti è “un’iniziativa ideologica”

  • Oggi, 19:30
  • 8 minuti fa
04:00

SEIDISERA dell’11.10.2025 - Reazione del DECS alla lettera pro Palestina dei docenti di Viganello

RSI Info 11.10.2025, 19:26

  • Ti-Press
Di: SEIDISERA-Romina Lara/sdr 

“Se le massime autorità politiche non danno esempio chiaro nel condannare e contrastare crimini di guerra, i crimini contro l’umanità, l’impegno educativo della scuola, quell’impegno che mira a formare persone responsabili, promotrici di pace, giustizia e libertà, rischia di perdere credibilità agli occhi delle allieve e degli allievi”. Queste le parole della direttrice del Dipartimento dell’educazione, Marina Carobbio, contattata dalla RSI, a commento di una vicenda che vede contrapposti Il Municipio di Lugano con il collegio docenti delle scuole medie di Viganello.

Per capire cosa è accaduto, bisogna però rimettere in fila i fatti. Il conflitto a Gaza, come è noto, ha generato forti reazioni anche in Svizzera. In Ticino ci sono state numerose prese di posizione. Tra queste, un mese fa - appunto - anche una lettera aperta del collegio dei docenti delle scuole medie di Viganello a favore della Palestina che ha suscitato la contrarietà del Municipio di Lugano. Municipio che ha espresso le sue riserve rivolgendosi in questo caso al Cantone, che è competente per il settore. E in particolare al Dipartimento dell’educazione. Partendo dallo scritto del Collegio docenti di Viganello, il Municipio di Lugano esorta il DECS a fornire indicazioni chiare sulla gestione di temi delicati e potenzialmente controversi da parte delle istituzioni scolastiche. 

Quadri: “Portano visioni politiche a scuola”

La lettera del Municipio di Lugano al cantone porta la data del 9 ottobre e, da nostre informazioni, è frutto di un voto a maggioranza. “Come insegnanti – si legge nel documento oggetto di critiche- non ci riconosciamo in questa politica di indifferenza e di silenzio. Sentiamo il bisogno e il dovere di gridare la nostra indignazione e il nostro dolore. Nostro, infatti, è il dovere di educare le giovani generazioni ai principi più autentici della democrazia, alla ricerca e alla costruzione di un bene comune, al senso di giustizia e verità nella strenua difesa dei diritti umani”.

Perché il Municipio di Lugano la ritiene fuori luogo, considerato che le scuole medie sono di competenza cantonale e non comunale? Perché i docenti di una sede sul territorio cittadino non possono o non dovrebbero, secondo l’Esecutivo comunale, prendere posizione su una questione di carattere internazionale? Ha risposto il Municipale di Lugano Lorenzo Quadri. “Noi riteniamo che questa lettera dei docenti sia fuori posto perché si tratta di un modo, comunque, di portare visioni politiche anche controverse a scuola. Si è trattata di un’iniziativa di per sé ideologica in una scuola che dovrebbe essere politicamente quantomeno imparziale”. Da parte sua il sindacato VPOD dei docenti ha già condannato l’iniziativa del Municipio a difesa della libertà di espressione degli insegnanti. Citando inoltre la legge sulla scuola, ha fatto presente che l’articolo 2 stabilisce che la scuola, interagendo con la realtà sociale e culturale, sviluppa il senso di responsabilità ed educa alla pace, al rispetto dell’ambiente e agli ideali democratici.

Lorenzo Quadri, per contro, spiega che “se la scuola deve educare alla pace, deve occuparsi di tutti i conflitti. Invece degli altri conflitti, in questi collegi docenti, non hanno fatto parola. L’articolo 37 della legge sulla scuola che regola i compiti collegi docenti dice altro, cioè che questi devono occuparsi sostanzialmente dei problemi dell’istituto”. In Ticino ci sono anche altre sedi scolastiche, come le medie di Bellinzona 1 e di Acquarossa, dove i plenum dei docenti hanno reso pubblica la loro indignazione per la situazione a Gaza.

Il DECS, come detto, contattato da Seidisera, ha ribadito che l’esempio delle istituzioni è fondamentale. Questo anche per le nuove generazioni. “Gli insegnanti impegnati ad educare alla cittadinanza, alla pace e ai valori democratici devono poter contare su delle istituzioni che per prime rispettano e promuovono questi valori. Questo – ha detto Carobbio - è il messaggio forte espresso da una parte del corpo docente. Un messaggio che comprendo pienamente”. La consigliera di Stato ricorda infine l’appello che lo stesso governo ticinese ha rivolto in maggio al Consiglio federale con la richiesta di condannare le violazioni del diritto umanitario internazionale.

Il commento del sindacato VPOD

Il sindacato VPOD docenti prende posizione sulla lettera inviata il 9 ottobre dal Municipio di Lugano al DECS, con cui l’esecutivo ha espresso “riserve” sulla lettera aperta dei docenti della Scuola Media di Viganello, rivolta alla cittadinanza in solidarietà verso il popolo palestinese. Secondo il Municipio, tale atto sarebbe infatti ‘‘fuori luogo nell’ambito delle attività scolastiche e istituzionali’’, essendo che le scuole dovrebbero mantenere un ‘‘ruolo imparziale e neutrale’’.

“Ora, la libertà di espressione di chi opera nella scuola è un principio che nella sua legittimità va tutelato con chiarezza - prosegue il sindacato -. Alla luce della tragedia umanitaria in corso a Gaza e dell’inazione del Consiglio federale, stigmatizzare un appello ponderato, accorato e doveroso come quello dei docenti di Viganello e ripreso da altri Collegi significa minare gli spazi di pensiero critico e di dibattito nel mondo della scuola. Evidenziamo infatti che la scuola non può essere ritenuta neutrale nel senso dell’indifferenza, ma essa è chiamata a contribuire alla formazione di cittadini consapevoli e sensibili di fronte ai problemi che affliggono il mondo contemporaneo”.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare