La lettera di Belticino al presidente del Consiglio nazionale Hansjörg Walter è datata 17 agosto, ma se ne è data notizia soltanto ieri. L'associazione puntava il dito contro il deputato leghista Lorenzo Quadri per un post sulla sua pagina Facebook, risalente al mese di giugno.
"Famiglia musulmana"
Vi appariva un fotomontaggio in cui il settimanale cattolico italiano Famiglia cristiana veniva ribattezzato Famiglia musulmana. In copertina facevano bella mostra di sé titoli del tipo "Che fare se tuo figlio non vuole essere un kamikaze", "Come costruire un'autobomba", "I consigli del mullah Omar alle famiglie" o "Moda mare, un burqa per la tua estate".
"Incompatibile con le norme antirazzismo"
Il messaggio veicolato, sosteneva la missiva firmata da personalità del calibro di Dick Marty, Franco Cavalli, Paolo Bernasconi, Adriano Cavadini e Cornelio Sommaruga, è quello che "ogni musulmano è un terrorista", incompatibile con il giuramento di fedeltà alla Costituzione pronunciato da Quadri all'ingresso in Parlamento e con le norme che puniscono la discriminazione razziale.
Walter, "non è di mia competenza"
La lettera non ha avuto l'effetto sperato, perché Walter, interpellato, ha risposto di "non essere competente per quanto riguarda il comportamento privato dei consiglieri nazionali". Belticino ha quindi lanciato una petizione e deciso di portare la questione all'attenzione del Gran Consiglio.
"Non l'ho fatto di persona"
"Non ho caricato il fotomontaggio in questione sulla mia pagina Facebook e men che meno ne sono l'autore. Appena l'ho scoperto l'ho fatto cancellare". E' questa la replica di Lorenzo Quadri alle accuse lanciate da Belticino. Secondo il deputato della Lega a pubblicare la foto è stato un suo collaboratore, da lui pagato per tenergli aggiornato il profilo.
Si sta montando "un caso sul nulla", cercando a tutti i costi di "denigrare un avversario politico", ha spiegato ancora Quadri. "Mi riservo, ovviamente, di adire le vie legali nei confronti di Belticino e dei suoi membri".