L’iniziativa “200 franchi bastano”, che propone di ridurre il canone radio-tv a 200 franchi annui invece dei 335 attuali, “avrebbe conseguenze nefaste per una minoranza come quella di lingua italiana”. Lo sottolinea una risoluzione del Gruppo d’Azione del Personale RSI (GAP), approvata da circa 200 collaboratori.
Una risoluzione che rende attenti sui pericoli per il futuro della RSI nella Svizzera italiana e riafferma l’importanza di un servizio pubblico radicato sul territorio, vicino alle persone, al loro vissuto, alla loro lingua, come si legge mercoledì in un comunicato.
Il GAP sottolinea che l’iniziativa ha “già sortito un pesante effetto”: la decisione del Consiglio federale di ridurre il canone a 300 franchi entro il 2029. La misura “sta già obbligando la SSR a pianificare economie e soppressioni di impieghi”.
Alla popolazione viene chiesto di riflettere sulle conseguenze di uno smantellamento della RSI, di inquadrare a fondo la narrazione dei promotori dell’iniziativa e di prendere parte ad azioni di sensibilizzazione.

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