Oggi, in occasione della giornata mondiale della rianimazione cardiopolmonare, oltre 200 studenti tra i 15 e i 20 anni hanno partecipato a quattro sessioni pratiche al Centro professionale di Trevano. L’iniziativa, promossa dalla direzione con Croce Verde Lugano e Ticino Cuore, ha puntato a insegnare i gesti fondamentali del primo soccorso.
“Sono pochissime le cose da fare, ma salvano la vita a una persona”, ha spiegato Andrea Soldini, soccorritore professionale, sottolineando l’importanza dell’intervento immediato: “Ogni minuto che passa c’è il 10% in meno di probabilità di sopravvivenza.”
Dalla chiamata al 144 al massaggio cardiaco, i giovani hanno potuto apprendere come agire in caso di emergenza. “Sono due ore che mettiamo a disposizione per sensibilizzare, per rendere attenti a questo modo di far parte del nostro bene comune, dell’essere cittadini”, ha dichiarato Cecilia Beti, direttrice del centro.

La proporzione tra allarmi e interventi
Anche secondo Claudio Benvenuti, direttore di Ticino Cuore intervistato in diretta nello studio del Quotidiano, l’efficacia di questo impegno è tangibile. Tra pochi giorni verranno nominati i nuovi “cavalieri del cuore”, e tra loro ci sono anche due giovanissimi che hanno salvato vite grazie a quanto appreso. Un ragazzo di 15 anni e uno di appena 12 sono riusciti a intervenire in situazioni critiche, dimostrando che, se formati, anche i più giovani possono essere decisivi quanto gli adulti.
Il Ticino è stato pioniere in questo ambito, con un modello esportato a livello internazionale. La rete dei First Responder, che coinvolge cittadini pronti a intervenire prima dell’arrivo dei soccorsi, è cresciuta fino a superare i 6’800 iscritti nel 2024, con un tasso di risposta del 96,7%. A questo si affianca un lavoro costante di ricerca, per misurare l’efficacia degli interventi e confrontarsi con altre realtà.
E anche in situazioni straordinarie, come l’alluvione in Vallemaggia e in Mesolcina, Ticino Cuore ha garantito la presenza sul territorio, offrendo supporto psicologico e sostituendo dispositivi danneggiati. Un impegno che ha portato, negli anni, a un dato significativo: la sopravvivenza dopo arresto cardiaco è passata dal 15% nel 2005 al 50% nel 2024.

La crescita del numero di defibrillatori nel Canton Ticino