Ticino e Grigioni

Sanità, frontalieri "graziati"

Roma rassicura: "I pendolari non verseranno ulteriori contributi al servizio sanitario nazionale"

  • 08.03.2016, 20:28
  • 07.06.2023, 18:13
Frontalieri in dogana...

Frontalieri in dogana...

  • ©Ti-Press

I lavoratori frontalieri che quotidianamente raggiungono la Confederazione, non sono tenuti a versare contributi extra al servizio sanitario nazionale. Ad annunciarlo è Enrico Borghi, deputato democratico italiano, che sulla questione aveva chiesto lumi a Roma.

Rassicurazioni che sono giunte dal viceministro dell’economia e finanze, Luigi Casero, stando al quale nei prossimi giorni "tutte le regioni interessate riceveranno una circolare applicativa da parte del Governo”. Il documento, auspicato da molti, chiarirà che questa categoria di lavoratori non è tenuta a versare ulteriori contributi al servizio sanitario italiano in quanto, stando all’accordo sottoscritto tra i due paesi, sono “oggetto di tassazione alla fonte” e una quota del gettito fiscale viene “ristornato all'Italia”.

Con questa presa di posizione ufficiale, quindi, è stata chiarita la questione relativa alla "tassa della salute", che i pendolari occupati nella Confederazione rischiavano di dover pagare a seguito di una interpretazione amministrativa compiuta da alcune aziende sanitarie locali (ASL) della regione Lombardia e della provincia autonoma di Bolzano.

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