A scuola il telefono cellulare non ci deve nemmeno arrivare. È questa in sostanza la richiesta dell’iniziativa popolare legislativa presentata oggi dal Centro e denominata “Smartphone: a scuola no!”. Il testo, definito interpartitico perché sottoscritto da deputati di diversi partiti (Centro, PS, PLR, Lega, UDC e Avanti), oltre che da rappresentanti della società civile, parte da una premessa: la situazione attuale è ritenuta insoddisfacente.
In effetti, sulla questione, delle direttive del Dipartimento educazione, cultura e sport (DECS) esistono già - ed è notizia recente che verranno presto estese anche alle scuole comunali (elementari) - e stabiliscono che, nel perimetro dell’istituto scolastico, i dispositivi tecnologici di comunicazione personali devono essere spenti e non visibili fisicamente.

Il divieto del telefonino alle scuole comunali ticinesi
SEIDISERA 28.08.2025, 18:00
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“Queste direttive purtroppo non hanno sortito l’effetto auspicato, e hanno portato all’applicazione di regole frammentarie, diverse da scuola a scuola. Serve quindi un quadro normativo uniforme e più vincolante” si legge nella nota del Centro. Per questo motivo l’iniziativa propone di ancorare alla Legge cantonale sulla scuola una regolamentazione all’interno delle scuole dell’infanzia, elementari e medie che in sostanza proibisce di portare smartphone e dispositivi connessi “a scuola e durante le attività formative previste dalla legislazione scolastica”. Il Governo sarebbe poi incaricato di stabilire le modalità di applicazione della regola e le sanzioni in caso di trasgressione.
Il motivo, per gli iniziativisti, è presto spiegato: “L’uso diffuso dello smartphone tra gli allievi ostacola concentrazione, relazioni e benessere. Studi internazionali confermano effetti negativi sull’apprendimento, sulla socializzazione e segnalano un aumento dei rischi di dipendenza digitale e cyberbullismo. La scuola deve restare un ambiente protetto, favorevole allo sviluppo personale e alla crescita equilibrata” si legge nel comunicato.
Del comitato promotore fanno parte anche il dottor Christian Garzoni, il pediatra Claudio Codecà, il docente Gianluca d’Ettore, due ex direttori di scuola media (Belloni e Lazzarotto) e il presidente della Conferenza cantonale dei genitori Pierfranco Longo.