L’iniziativa popolare legislativa “Smartphone: a scuola no” è riuscita. A comunicarlo è il comitato interpartitico che sostiene il testo (primo firmatario Fiorenzo Dadò, Centro): l’obbiettivo delle 7’000 firme è stato “ampiamente raggiunto, con un mese di anticipo”.
In sostanza, per gli iniziativisti a scuola il telefono cellulare non ci deve nemmeno arrivare. Attualmente sono già in vigore delle direttive del Dipartimento educazione, cultura e sport e stabiliscono che, nel perimetro dell’istituto scolastico, i dispositivi devono essere spenti e non visibili fisicamente.

A scuola senza smartphone
Falò 16.09.2025, 20:55
Per i sostenitori dell’iniziativa però l’applicazione è frammentaria e diversa nelle sedi e per questo si rende necessario un divieto più severo e uniforme ancorato nella Legge cantonale sulla scuola.
“Il Comitato promotore si attende una presa di coscienza in tempi celeri da parte di Consiglio di Stato e Gran Consiglio a cui è demandata e invita il DECS a intraprendere i passi necessari per attuare quanto richiesto dall’iniziativa, coinvolgendo nelle discussioni gli iniziativisti” conclude la nota.

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