Ticino e Grigioni

Ticino: 100 milioni spesi solo per la fisioterapia

Nel cantone oggi ci sono almeno 700 fisioterapisti, tanti se paragonati alle statistiche nazionali - Il settore sarà oggetto di una moratoria dal 2028

  • Ieri, 19:39
04:42

I premi malattia e l'esplosione della fisioterapia

SEIDISERA 24.09.2025, 18:00

  • KEYSTONE/Christian Beutler
Di: SEIDISERA-Marcello Ierace/joe.p. 

In Ticino - e non c’era alcun dubbio - continua a far discutere l’ennesimo aumento dei premi di cassa malati, annunciato martedì a Berna. Marcello Ierace di SEIDISERA ha setacciato la montagna di dati emersi relativamente alla spesa sanitaria. Perché fra questi ce ne sono alcuni che meritano un approfondimento: ad esempio i 100 milioni di franchi che nel 2024 sono stati spesi dai ticinesi solo per la fisioterapia. Numeri legati ad altri numeri e che - insieme - dipingono un quadro che inizia a farsi problematico.

In Ticino oggi ci sono almeno 700 fisioterapisti, attivi in oltre 370 studi. Tanti, se paragonati alle statistiche nazionali. Troppi anche per il Governo ticinese. Il direttore del Dipartimento sanità e socialità, Raffaele De Rosa, ha così annunciato che anche questo settore sarà oggetto di una moratoria. Ma soltanto a partire dal primo gennaio 2028: “Perché fino a quel momento - ha spiegato De Rosa - il Cantone non può introdurre dei blocchi in questo ambito. Ma sappiamo che, nel nostro cantone, la crescita della fisioterapia è molto più alta della media svizzera”.

Sappiamo che, nel nostro cantone, la crescita della fisioterapia è molto più alta della media svizzera

Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento sanità e socialità

E ha prodotto, lo abbiamo detto, oltre cento milioni di spesa sanitaria nel solo 2024. Una crescita letteralmenre esplosa negli ultimi anni, se consideriamo che in dodici mesi è passata dal rappresentare il 3,5% al 5% dell’intera massa di spesa sanitaria cantonale. Numeri che ora il settore della fisioterapia è chiamato a giustificare.

SEIDISERA ha coinvolto Tamara Roncati, presidente della sezione ticinese di Physioswiss, l’associazione di categoria, alla quale ha chiesto se i fisioteraposti sono davvero troppi. “Ce lo sentiamo dire da un po’ di tempo. Siamo in parecchi e come in altre categorie siamo superiori alla media svizzera e abbiamo un’offerta decisamente elevata”, spiega Roncati. “Però - prosegue - questo in parte viene spiegato dal carico di lavoro che abbiamo. Inoltre abbiamo tanti anziani e viviamo una tendenza che da qualche anno ci porta a terapie a livello ambulatoriale e non più stazionario. E questo, a lungo andare, porta a un aumento del lavoro, del carico di lavoro e dell’offerta”.

Queste alcune motivazioni che spiegano il numero così elevato, ma ora sembra essere giunto il momento dei correttivi. E il Governo la sua soluzione al problema l’ha già messa sul tavolo: si chiama moratoria. “Siamo stati coinvolti nei lavori - prosegue Roncati - e bisognerà vedere se la proposta verrà concretizzata o meno. Sicuramente è una misura importante che potrà essere utile nel breve-medio termine. Ma bisognerà agire anche sui fattori che hanno portato alla situazione odierna. Altrimenti rischia di essere una misura limitata nel tempo. E alla fine nemmeno tanto risolutiva”, prosegue Roncati.

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In Ticino oggi ci sono almeno 700 fisioterapisti, attivi in oltre 370 studi

  • RSI

E un dato su cui riflettere è sicuramente la massiccia presenza di frontalieri in questo settore. Circa un terzo dei fisioterapisti in Ticino proviene infatti dall’Italia. E solo nello scorso anno ben 93 specialisti d’oltre confine hanno ottenuto il riconoscimento per poter esercitare sul territorio svizzero. “Siamo un cantone di confine, ma ci stiamo chinando e stiamo approfondendo anche questo dato”, assicura Tamara Roncati a SEIDISERA.

Rendere meno sistematica l’equipollenza dei diplomi potrebbe essere quindi una strada da percorrere? “Potrebbe essere una soluzione eventualmente. E potrebbe anche essere tradotta in una risposta in termini di qualità. Ma abbiamo comunque dei limiti perché i riconoscimenti sono determinati da una legge a livello federale”, conclude Roncati.

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