“Trent’anni fa i genitori avevano l’ultima parola. Oggi è l’adolescente a volerla”. È con questa riflessione che una mamma lancia il tema al quale è stata dedicata la seconda puntata di “Chiedilo al Doc”, la serie di approfondimenti di Prima Ora per affrontare i dubbi legati alla genitorialità: come reagire quando un figlio adolescente risponde male, provoca, ferisce?
Il dottor Andreas Wechsler, pediatra e specialista della crescita e dello sviluppo del bambino, chiarisce subito: l’adolescenza è una tappa naturale dello sviluppo, un passaggio necessario verso l’emancipazione. È il momento in cui i figli si staccano emotivamente dai genitori, ma lo fanno spesso in modo ostile. “Non è un addio gentile”, spiega: “è una fase in cui ci si spara a vicenda. Fa parte del preventivo”.
La regola fondamentale per i genitori? Non prenderla sul personale. “Tu sei il bersaglio con scritto ‘spara qui’ - dice il dottore -. Le provocazioni non sono contro la persona, ma contro il ruolo. È il modo in cui l’adolescente testa i confini e cerca la propria identità”.
Il consiglio è di non cercare di avere sempre ragione, ma di scegliere con cura quando intervenire. “Su cento cose che non vanno, pescane una e prova a gestirla,” suggerisce Andreas Wechsler. È un percorso fatto di piccole vittorie, che aiutano a mantenere il dialogo aperto.
In ogni caso, la fiducia è centrale. Fiducia nel figlio, ma anche nel lavoro educativo fatto prima. E non è facile, conclude Andreas Wechsler, “perché dai fiducia proprio quando sai che ti fregherà. Ma lo fai lo stesso”.
Insomma, bisogna aver ben presente che l’adolescenza è un passaggio, non una rottura. E come genitori, l’obiettivo non è evitarlo, ma attraversarlo con consapevolezza.
Potete mandare le vostre domande per il dott. Andreas Wechsler scrivendo a Chiedilo al Doc.
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