Ticino e Grigioni

Tutti i colori del Mendrisiotto

Escursione cromatica in una terra di contrasti, e non solo politici

  • 30.03.2016, 08:09
  • 07.06.2023, 18:48
Agata Galfetti

Agata Galfetti

Un'escursione che non può che partire dal verde, il colore dei prati e delle colline ma anche di un’anima ecologica che sta attecchendo da destra a sinistra. Già perché tutti, da sinistra a destra, sembrano averne riscoperto l’importanza. E allora ecco che ci si batte strenuamente per la salvaguardia di Valera che in certi tratti verde non è già più. Potenziamento dei mezzi pubblici, car sharing, nuove tasse: ognuno sembra avere la propria ricetta.

Con il rischio però che questo slancio ecologista vada spegnendosi, proprio come l’effetto Fukushima, nel post elezioni. E allora sarà grigia… Grigio come lo smog, l’inquinamento e l’asfalto che stritolano un’intera regione… grigio come il raddoppio di quel tunnel su al nord a cui la maggioranza dei momò ha detto no.

In mezzo tutta una gamma di colori, dall'azzurro cielo di Mendrisio, baluardo di un partito in cerca di conferme e rilancio, al giallo delle incognite sul nome del nuovo timoniere di Chiasso, unico polo di tutto il Cantone dove sembra giocarsi una vera battaglia. E con quel pizzico di rosa in più con le donne sindaco che potrebbero salire a tre. Poco, si dirà, ma vogliamo confrontarlo con altri distretti?

Ma torniamo al blu del mare, quello che separa i migranti dal sogno di una nuova vita in Europa e che presto potrebbero tornare a bussare alla frontiera sud. E ancora al giallo sul destino di aziende e industrie attanagliate dal Franco forte e sull'orlo di una nuova importante riforma fiscale. Per finire con il rosso, colore del marmo di Arzo testimone di un passato glorioso che portò pietre e artisti nelle chiese e nei palazzi di tutto il mondo. Rosso come la vite che cresce rigogliosa sulle colline del Mendrisiotto, rosso come il suo dolce e rinomato nettare che innaffierà i festeggiamenti dei vincitori e consolerà i vinti la sera del 10 aprile.

Spesso snobbato dai grandi numeri della politica - con sì due consiglieri nazionali, ma da troppo tempo ormai fuori dalla stanza dei bottoni di Bellinzona - e poco considerato nelle statistiche del turismo, il distretto sembra voler gridare al mondo di non essere solo traffico e shopping outlet bensì una terra di storie e personaggi stretta tra il lago e la frontiera. Un caleidoscopio attraverso il quale si guarda con interesse in queste settimane di frenesia elettorale, ma che gli stessi politici locali, ne siamo certi, sperano non venga riposto in un cassetto per i prossimi 4 anni.

Agata Galfetti

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