La violenza sui mezzi pubblici è un fenomeno in crescita anche in Ticino. Sebbene il cantone sia meno colpito rispetto alla Svizzera tedesca e alla Romandia, il personale dei trasporti chiede misure urgenti per arginare il problema.
SDS 18.00 del 03.09.2025 Il servizio di Francesca Calcagno
RSI New Articles 03.09.2025, 23:14
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Oggi (mercoledì), in diverse città ticinesi e nel resto della Svizzera si è svolta la campagna “Stop violenza! Più rispetto per il personale”. Il sindacato dei trasporti SEV ha distribuito dei volantini nelle stazioni ferroviarie e degli autobus per diffondere un messaggio chiaro: la violenza contro autisti e controllori non può più essere tollerata
Le sole Ferrovie Federali Svizzere (FFS) stimano circa 10 aggressioni al giorno a livello nazionale, ma mancano dati precisi sul numero di denunce. Per capire meglio la situazione, SEIDISERA ha raccolto le testimonianze di due operatori del settore a Lugano.
“Sono stato aggredito per la prima volta dopo 35 anni di servizio, da un minorenne di 17 anni”, racconta Roberto, assistente alla clientela FFS presso il deposito di Bellinzona. L’episodio ha lasciato il segno: “Quando incontro persone che alzano la voce sul treno, mi torna subito in mente quell’aggressione. Col tempo forse riuscirò a superarlo”.
Anche Petra, una conducente dei Trasporti Pubblici Luganesi (TPL), conferma la gravità della situazione: “Ormai è quasi routine, soprattutto a Lugano nel fine settimana. Si tratta per lo più di ragazzi molto giovani sotto l’effetto di alcol e droghe”. Gli episodi possono degenerare rapidamente: “Per una semplice partenza dalla pensilina si arriva a prendere calci e subire insulti. Non bisogna reagire per evitare conseguenze peggiori”.
Le aggressioni hanno un forte impatto sulla salute dei dipendenti. “Non si sa mai cosa aspettarsi”, spiega Mochi. “La persona potrebbe avere un coltello o un’arma. Partiamo dal presupposto che tutti siano brave persone, ma purtroppo non è così”.
Per sensibilizzare i passeggeri, i sindacati dei trasporti hanno appunto organizzato una giornata di mobilitazione. L’obiettivo è chiedere maggiore rispetto per il personale e misure concrete per garantire la sicurezza sui mezzi pubblici. Le testimonianze raccolte evidenziano la necessità di interventi urgenti per tutelare lavoratori e passeggeri. Per il SEV serve un approccio coordinato tra aziende di trasporto, autorità e forze dell’ordine per contrastare efficacemente questo preoccupante fenomeno.