Dopo l’approvazione delle due iniziative popolari dello scorso 28 settembre, il Consiglio di Stato ha avviato “una serie di incontri che hanno permesso di approfondire le modalità di applicazione […] nel contesto della già fragile situazione delle finanze cantonali”. Dopo due faccia a faccia con gli iniziativisti e poi quelli di mercoledì con i Comuni e i rappresentanti del mondo economico, lo stesso Governo ticinese ha confermato giovedì “l’intenzione di applicare le due iniziative parallelamente e in maniera graduale (a tappe), a partire dal 2027”, con un messaggio al Parlamento “entro la prossima primavera”.

Casse malati, iniziativisti esasperati
Il Quotidiano 12.11.2025, 19:00
Gli incontri hanno coinvolto anche il professore Nils Soguel, esperto di finanze pubbliche.

Iniziative casse malati: il Governo incontra mondo economico e sindacati
Il Quotidiano 19.11.2025, 19:00
L’obiettivo degli incontri era quello di riuscire ad “approfondire le possibili modalità di applicazione della volontà popolare con uno sguardo complessivo sulla già fragile situazione delle finanze pubbliche ticinesi”. Il Governo nella nota stampa ricorda che “i tre oggetti avranno infatti importanti conseguenze finanziarie per il Cantone e per i Comuni” e si sommeranno ad altri oneri, come “le misure di risparmio annunciate dalla Confederazione” e “la riforma sanitaria EFAS”. Nel 2025, solo per i sussidi di cassa malati, il Cantone spenderà “oltre 420 milioni di franchi”, pari a “oltre il 10% della spesa corrente dello Stato”, una cifra destinata inoltre a crescere.
Il Consiglio di Stato agirà su tre fronti: “Creazione delle basi tecniche, finanziarie e politiche”, “misure per rendere sostenibile l’impatto sui conti pubblici” e “contenimento della crescita della spesa sanitaria”.
Le iniziative entreranno in vigore “solo contemporaneamente all’approvazione delle misure di finanziamento” e “attraverso l’introduzione di meccanismi transitori”.
Per l’imposta sulle abitazioni secondarie, è già attivo “un gruppo di lavoro per definire le modalità e i contenuti”, con applicazione prevista “a partire dal 2028”.
Il Governo ribadisce che “il voto del 28 settembre non risolverà il problema di fondo, che consiste nell’aumento della spesa sanitaria” e annuncia che continuerà “a fare pressione sulle autorità federali” per una “profonda riforma” del sistema.
Il Consiglio di Stato ha deciso di agire su tre elementi:
-creazione delle basi tecniche, finanziarie e politiche per attuare le due iniziative
-possibili misure per rendere sostenibile l’impatto sui conti pubblici
-ulteriore contenimento della crescita della spesa sanitaria





