Ticino e Grigioni

L’arte che connette i bimbi di Gaza e il Ticino

In visita alla mostra “HeART of Gaza” a Bioggio con alcuni allievi delle medie di Viganello. Il promotore Mohammed Timraz è da poco arrivato in Italia: “Il progetto prosegue”

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Uno dei disegni esposti nella mostra
10:02

Lo sguardo dei bambini ticinesi sulla mostra HeART of Gaza

SEIDISERA 19.11.2025, 18:00

  • RSI
Di: Romina Lara, SEIDISERA

Si intitola “HeART of Gaza” ed è lì, nel centro della Striscia, che ha preso le mosse il progetto artistico che sta facendo il giro dell’Europa e del mondo. La mostra è recentemente arrivata anche in Ticino, a Bioggio, su impulso di quattro donne legate al gruppo “24 maggio”. È composta da una quarantina di disegni realizzati da bambine e bambini, nonché da alcuni adolescenti (l’età degli autori varia fra i 3 e i 17 anni) che hanno partecipato agli atelier proposti, dopo l’inizio della guerra a Gaza, in quella che è stata chiamata la “tenda degli artisti”.

Uno dei disegni esposti nella mostra

Uno dei disegni esposti nella mostra

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Il progetto - promosso dal 30enne palestinese Mohammed Timraz insieme ad una sua amica irlandese, Féile Butler - è partito inizialmente a livello locale per poi estendersi anche nel resto della Striscia, fino a raggiungere un totale di 17 postazioni. “Attualmente ne restano attive sei”, spiega Timraz, raggiunto dai colleghi di SEIDISERA a Parma, dove si trova da un paio di settimane. “Dopo un anno e mezzo sono riuscito ad uscire dalla Striscia, ho ottenuto una borsa di studio in arteterapia che mi ha permesso di partire per l’Italia, ma ogni settimana ricevo notizie da Gaza sul progetto che prosegue”.

Uno dei disegni esposti nella mostra

Uno dei disegni esposti nella mostra

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I disegni e le frasi che compongono la mostra raccontano di bombardamenti, distruzione, fuga e fame. Ma c’è spazio anche per altro: pennellate di colori che invece raccontano di com’era Gaza e la vita dei piccoli autori prima della guerra. “I disegni sono del 2023 quindi sono passati due anni. C’è resilienza, c’è voglia di sognare ma ci sono anche morte e dolore. È incredibile come vi siano ancora dei messaggi positivi e di speranza” commentano Alessandra Ripamonti e Claudia Schwarz, due delle organizzatrici della mostra a Bioggio. Entrambe sottolineano la volontà di coinvolgere le scuole - in particolare medie e medie superiori - e rendere itinerante la mostra in Ticino. Nei giorni scorsi l’esposizione è stata visitata anche da una classe di scuola speciale delle medie di Viganello. Qualche allievo ha lasciato a sua volta un disegno o una frase che le organizzatrici sperano di poter trasmettere a Timraz e ai bambini stessi, come segno di vicinanza. Dopo Bioggio, la mostra farà tappa a Caslano in seguito a Breganzona. Tra coloro che si sono fatti avanti, c’è anche la Filanda.

Uno dei disegni esposti nella mostra

Uno dei disegni esposti nella mostra

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A colloquio con Mohammed Timraz

Quando è nato il progetto?

Abbiamo avviato questo progetto a Deir Al Balah, che è la mia città nel centro della Striscia di Gaza, nell’aprile 2024.

L’idea della tenda degli artisti come le è venuta?

Da quando è iniziato il genocidio io e Féile, una mia amica irlandese abbiamo iniziato a scriverci ogni giorno. Lei mi domandava se ero ancora vivo. Ogni giorno le rispondevo di sì e poi un giorno mi ha mandato alcuni disegni di sua figlia, Thea. Così ho condiviso con lei alcuni disegni di mia nipote Shahed, di 7 anni. Uno di questi raffigurava un bambino senza testa. Ci siamo detti: non è normale che un bambino di 7 anni faccia un disegno del genere. Così ho deciso di fare qualcosa e ho creato la tenda degli artisti, organizzando dei laboratori per Shahed e gli altri bambini. Volevo offrire loro uno spazio dove potessero pensare ad altro, dar loro un po’ di speranza e dei momenti felici. Poi abbiamo immaginato di condividere queste storie con le persone al di fuori da Gaza.

Ha comprato lei la tenda?

No, l’ho costruita, con del legno e della plastica. All’inizio solo a Deir Al Balah, ma siamo arrivati ad avere 17 postazioni in tutta la Striscia di Gaza. Abbiamo iniziato con 20 bambini, adesso siamo arrivati a 2’000.

Oggi a Gaza le tende degli artisti sono ancora attive?

Sì, in questo momento lavoriamo in 6 postazioni.

Com’è stato per lei lavorare con questi bambini e adolescenti nella tenda?

Mi sento felice quando lavoro con i bambini, perché meritano di essere felici, di ricevere qualcosa, specialmente nella situazione attuale a Gaza .Con questo progetto esprimono le loro emozioni e anche le loro speranze: come sai i bambini sognano sempre. Quindi da questi disegni, ricaviamo dei sogni.

C’è qualche storia che l’ha colpita particolarmente?

Per me ogni disegno ha una storia, ogni bambino ha un milione di storie. C’è una storia di un bambino, il suo nome è Hassan. Ha 7 anni. Per tre volte ha disegnato pesci e spiagge. Quando abbiamo parlato dell’inverno, lui ha disegnato pesci e il mare. Lo stesso è accaduto quando abbiamo parlato di giardini e animali. Gli ho chiesto il perché, e lui mi ha detto che era un modo per ricordare un momento felice con suo padre, che è morto. È così che ho scoperto la storia che teneva dentro di sé.

Lei da poco si trova in Italia, è ancora in contatto con qualcuno di questi bambini?

Sì, ora sono in Italia. Ho ottenuto una borsa di studio all’Università di Parma come ricercatore in arteterapia. Dopo un anno e sette mesi, ho ottenuto la possibilità di uscire da Gaza. Stiamo portando avanti il progetto grazie ad un team meraviglioso sul campo. Ricevo feedback da loro ogni settimana.

Che effetto le fa sapere che la mostra nata da questi disegni sta girando per molti luoghi?

Abbiamo raggiunto numerosi Paesi e organizzato più di 270 mostre in tutto il mondo. Oltre 170 solo in Italia. Ogni volta che abbiamo l’opportunità di allestire una nuova mostra, provo una grande gioia. Sento che non siamo soli e che ci sono molte persone che si preoccupano per noi e vogliono ascoltarci.

A Bioggio una bambina ha lasciato un disegno pieno di baci, fatti col rossetto. Sono per i bambini di Gaza. Ci sono messaggi, disegni. Lei pensa che sarà possibile trasmetterli ai piccoli autori, coloro che sono ancora in vita?

Certo che sì ! Fatemi avere questi disegni e li invierò al mio team a Gaza così potremo mostrarli ai bambini lì. Un obiettivo di questo progetto è connettere i bambini tra loro, perché i bambini sono bambini e in tutto il mondo hanno la stessa mente, gli stessi sentimenti, lo stesso corpo. Ora stiamo lavorando per creare un sito web e c’è un libro. Spero che in futuro potremo raggiungere tutto il mondo e costruire un edificio a Gaza che si chiami Heart of Gaza. Sarà per i bambini.

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