UN NUOVO MENSILE TV IN LINGUA DEI SEGNI
a cura di Consuelo Marcoli
Presentato e condotto in lingua dei segni da persone sorde, il nuovo programma Segni propone ogni mese un reportage in cui vengono affrontati temi legati al mondo della sordità e delle persone deboli di udito. Un programma rivolto a tutti, udenti e sordi, realizzato in uno spirito di apertura, di solidarietà, di desiderio di conoscenza reciproca e di scambio nel rispetto delle differenze. Puntata per puntata, Segni si accosterà al mondo della sordità e degli audiolesi attraverso il racconto di chi giorno per giorno vive, si confronta e affronta questa realtà in Svizzera e altrove. Racconti che toccheranno ambiti diversi e che mirano a portare alla luce non solo le difficoltà e i problemi che affliggono quotidianamente le persone affette da sordità, ma pure a mostrare le loro conquiste e i loro successi, frutto di battaglie decennali per ottenere una vera e reale inclusione sociale.
Segni riprenderà e adatterà, con traduzioni in lingua dei segni in italiano (LIS), doppiaggio e sottotitolazione, la storica trasmissione della Televisione delle Svizzera romanda Signes, che da quest’anno diventa nazionale e sarà diffusa nelle tre regioni linguistiche. Delle 9 puntate previste nel 2018 una verrà realizzata nella Svizzera italiana. Il nuovo programma fa parte dell’ampiamento dell’offerta di emissioni sottotitolate e in lingua dei segni che la SSR si è impegnata a garantire.
La prima puntata, in onda domenica 25 febbraio alle ore 10:00 su LA 1, s’intitolerà Ciak si gira e ci porterà nel mondo del cinema, un universo che per molti sordi rappresenta un formidabile mezzo d’espressione. Ad accompagnarci in questo viaggio sarà un pioniere della telecamera, Gilbert Sciboz. Quarant’anni fa fu il primo sordo nella Svizzera romanda a prendere in mano una telecamera, iniziando a filmare la sua quotidianità e tutto ciò che gli stava attorno, per superare attraverso l’espressività dell’immagine, l’isolamento cui era costretto. Altri poi hanno seguito le sue orme. Conosceremo pure Lionel, Nicolas, Samuel che da anni realizzano delle mini serie filmate, ispirate al cinema muto e al mitico Charlot. Un modo - il loro - per esprimersi e trovare un’affermazione sociale.