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Tom Verlaine

Il cantante e chitarrista Tom Verlaine, leader dei Television, una delle figure più importanti del punk e del rock alternativo, è scomparso il 28 gennaio 2023 a 73 anni

  • 30 gennaio 2023, 16:45
  • 14 settembre 2023, 09:01
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Di: Sergio De Laurentiis

Ci sono molti modi per inquadrare una persona, un artista. Spesso il più semplice ed efficace è quello di affidarsi alle sue parole:

"Mi piace pensare a me stesso come invisibile. Lo trovo un modo molto vantaggioso di vivere. Sfortunatamente, non è il modo in cui funziona il business della musica".

No, in effetti l’industria musicale ha altre regole. Eppure, nonostante tutto, il signore che ha pronunciato queste parole ha vissuto quasi una cinquantina d’anni con la musica, in un ambiente per cui non provava particolare simpatia. Lo ha fatto, ça va sans dire, a modo suo e con i suoi tempi. Tanto per capirci, dal 1977 in poi ha messo la sua firma, in un modo o nell’altro, su poco più di una dozzina di album. Insomma, non verrà certo ricordato per la sua prolificità, ma i dischi che ha pubblicato, soprattutto nei primi anni di carriera, hanno avuto un impatto molto profondo sulla scena rock, non solo americana, un po’ come era successo qualche anno prima con i Velvet Underground (e l’accostamento non è casuale perché la leggendaria band di Lou Reed e John Cale è una delle influenze più importanti del nostro).

Per farsi un’idea di quanto fosse sfaccettata la sua personalità basta un breve riassunto della sua formazione artistica: colpito da gente come Stan Getz e John Coltrane si avvicina alla musica suonando il sax, per poi passare alla chitarra folgorato dai Rolling Stones. E oltre alla musica c’è anche la grande passione per la poesia. Insomma, jazz, rock, con una spruzzata qua e là di Baudelaire, Rimbaud e affini. Bel mix, ma decisamente poco lineare, e c’è poco da sorprendersi perché le cose scontate, facili non sono mai piaciute a Thomas Miller.

Dato che probabilmente non gli piaceva nemmeno il nome, segue l’esempio di un certo Robert Zimmermann: adotta un nome d'arte legato alla poesia. Uno ama Dylan Thomas (e diventa quindi Bob Dylan), l’altro è un patito di Paul Verlaine e così si trasforma in Tom Verlaine. Uno è considerato uno dei più grandi autori, di maggior successo della storia della musica americana; l’altro (Verlaine, naturalmente) non ha raggiunto nemmeno un centesimo della notorietà di Dylan, ma è diventato un artista di culto che ha conquistato la fervente ammirazione e l’affetto di moltissimi appassionati di musica. Per la cronaca, uno degli ultimi lavori di Verlaine è stato registrato con un super gruppo (con, tra gli altri, Lee Ranaldo dei Sonic Youth, Nels Cline dei Wilco e il tastierista John Medeski) per la colonna sonora di I'm Not There, film incentrato sulla figura, guarda il caso, di Bob Dylan.

Tom Verlaine è il classico artista che ha influenzato diverse generazioni di musicisti - che in molti casi lo considerano come un padre putativo – ma poco noto al grande pubblico. Avrebbe potuto conquistarlo quel grande pubblico, se solo non fosse stato così testardo e così dannatamente legato alla sua indipendenza. Le occasioni per avvicinarsi allo status di star non mancano, soprattutto all’inizio della carriera. Secondo quanto ricorda Richard Lloyd, compare di avventure chitarristiche dell’epoca, Verlaine rifiuta prima l’offerta di Malcolm McClaren e poi quella di Tommy Mottola di occuparsi del management del gruppo (il primo si rifarà con i Sex Pistols; il secondo non solo ha scoperto e/o prodotto gente tipo Hall&Oates, Carly Simon, Diana Ross e Mariah Carey, ma è stato anche il presidente della Sony Music per 15 anni). Non contento, più o meno nello stesso periodo declina anche la proposta di David Bowie di produrre un album dei Television. “È roba mia e nessuno ci deve mettere il becco”, questo il succo del Verlaine-pensiero.

I primi lavori dei Television e da solista, tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ’80 sono considerati album essenziali per la storia del punk e del rock alternativo. Con i Television pubblica solo tre album - Marquee Moon (1977), Adventure (1978) e Television (1993) - mentre gli album da solista sono nove, pubblicati nell’arco di poco meno di 30 anni. Oltre al già citato supergruppo The Million Dollar Bashers, vanno segnalate anche le varie collaborazioni, in particolare con l'amica Patti Smith e con James Iha, degli Smashing Pumpkins. Nelle sue canzoni ciò che colpisce l’ascoltatore è l’affascinante spigolosità: delle parole, della voce, degli arrangiamenti, del suo stile chitarristico. Sono tutti spigoli perfettamente coerenti con i tratti complessi di una persona e di un artista che ha sempre voluto fare di testa sua, e che non ha mai voluto smussarli, quegli spigoli. E forse è proprio per questo che tanti appassionati di musica ricordano Tom Verlaine con tanto affetto: è facile affezionarsi a certi spigoli.

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