La comunità islamica può fare tanto per evitare che i fedeli si radicalizzino e, come fatto da una sessantina di persone in Svizzera, scelgano la via dello jihad. Ne è convinto Hisham Maizar, che presiede la Federazione delle organizzazioni islamiche svizzere e il Consiglio svizzero delle religioni.
"Nelle moschee possiamo capire chi rischia di scegliere una strada errata ed indicare quella giusta. Con le organizzazioni ufficiali possiamo fare da antidoto e curare i rapporti con le autorità, la polizia. Se un fedele è disoccupato e a rischio possiamo ad esempio trovargli un lavoro", ha detto Maizar al Telegiornale.
Per Maizar l’attentato a Charlie Hebdo è riconducibile piuttosto a ragioni sociali. “In Svizzera la politica d'integrazione funziona. "Il modello francese ha fallito. Molte comunità vivono in stati di segregazione nelle banlieue e a loro viene spesso negato un lavoro, una formazione e delle opportunità sociali”, ha spiegato.
Da.Pa./Il Telegiornale



