L'introduzione del pedaggio per l'uso delle autostrade previsto dalla Germania, in sostanza a carico solo dei conducenti stranieri, è stata bocciata dalla Corte di giustizia UE perché "è discriminatorio dato che il suo onere economico grava, in pratica, sui soli proprietari e conducenti di veicoli immatricolati in altri Stati". I giudici del Lussemburgo hanno dato ragione all'Austria che aveva impugnato il provvedimento.
La normativa prevedeva l'introduzione di un bollo del costo fino a 130 euro all'anno. Gli stranieri avrebbero potuto acquistare per circolare 10 giorni (da 2,50 a 25 euro), due mesi (da 7 a 50 euro) o un anno. I tedeschi sarebbero stati obbligati a staccare quello totale, ma in contropartita sarebbero stati esentati dalla tassa sugli autoveicoli per un importo almeno equivalente.
I giudici europei hanno stabilito che il canone per l'uso delle infrastrutture, combinato con l'esenzione dalla tassa sugli autoveicoli di cui beneficiano i proprietari di veicoli immatricolati in Germania, costituisce una discriminazione indiretta basata sulla cittadinanza e una violazione dei principi della libera circolazione delle merci e della libera prestazione dei servizi.