Brexit, c'è l'accordo
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha dato l'annuncio - Statuto speciale per Londra
I 28 membri dell'UE, al termine di una maratona negoziale di due giorni a Bruxelles, hanno approvato all'unanimità l'accordo volto a mantenere la Gran Bretagna in seno all'Unione europea.
L'annuncio dell'intesa, dopo 18 ore di discussioni, è stato dato dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk su Twitter.
Deal. Unanimous support for new settlement for #UKinEU
— Donald Tusk (@eucopresident) 19 Febbraio 2016
"Siamo andati incontro alle preoccupazioni di Londra senza compromettere i nostri valori fondamentali", ha precisato in seguito, ribadendo il concetto anche in conferenza stampa.
Londra ha ottenuto uno statuto speciale, ha dal canto suo fatto valere il premier David Cameron, pure attraverso il social media. Già da sabato l'inquilino di Downing Street lo difenderà davanti al suo Governo. Ha poi promesso di farlo valere lunedì in Parlamento e in seguito davanti ai suoi cittadini quando chiederà di votare contro la cosiddetta Brexit. Il referendum dovrebbe tenersi il 23 giugno.The #UKinEU settlement addresses all of PM @David_Cameron 's concerns without compromising our fundamental values.
— Donald Tusk (@eucopresident) 19 Febbraio 2016
I have negotiated a deal to give the UK special status in the EU. I will be recommending it to Cabinet tomorrow. Press conference shortly.
— David Cameron (@David_Cameron) 19 Febbraio 2016
Sarà un'Europa del "vivi e lascia vivere", ha dichiarato Cameron, che intende portare avanti in futuro altre proposte per "rafforzare la sovranità nazionale". "L'UE non è perfetta ma stiamo meglio dentro", ha aggiunto, "non saremo mai nell'Eurozona e in un esercito europeo".
L'accordo è equo per la Gran Bretagna e per gli altri 27 Stati membri e premia mesi di duro lavoro, secondo il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.
#UKinEU Deal done. Months of hard work w/ @eucopresident + cooperation w/ @Europarl_EN paid off. Happy. Fair for UK, fair for 27 #EU States
— Jean-Claude Juncker (@JunckerEU) 19 Febbraio 2016
Un parere condiviso anche da Bohuslav Sobotka, premier della Cechia, capofila dei paesi dell'est che volevano dei limiti alla clausola d'emergenza chiesta dalla Gran Bretagna fra ridurre le prestazioni sociali ai lavoratori immigrati. Su questo punto Cameron ha avuto meno di quanto sperasse. Matteo Renzi, dal canto suo, ha parlato di un bicchiere "per tre quarti pieno".
I principali punti dell'intesa
- La Gran Bretagna sarà esentata dall'obiettivo di un'integrazione verso un'unione sempre più stretta
- Londra avrà il diritto a un freno d'emergenza alle prestazioni del welfare unicamente ai lavoratori immigrati nuovi arrivati (non a quelli già nel paese). L'accesso ai benefici sarà graduale nel primo quadriennio e il freno potrà essere applicato per un massimo di sette anni
- L'intesa concede a Londra la supervisione su istituti finanziari e mercati, ma "senza pregiudizio" per i diritti dell'UE di proteggere la stabilità finanziaria. Si insiste su un "trattamento alla pari" fra gli attori della City londinese e gli altri
Dal TG20:
Dal TG12.30:
- RG 24.00 del 19.02.2016: la diretta da Bruxelles di Tomas Miglierina