Una trentina di combattenti del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, ha dato simbolicamente avvio questo venerdì all’annunciato disarmo dell’organizzazione che da quattro decenni praticava la lotta armata contro la Turchia.
Durante una cerimonia, svoltasi a 50 km a ovest di Suleimaniyeh, nella regione autonoma del Kurdistan iracheno, quattro comandanti del PKK, accompagnati dai loro uomini, hanno deposto le armi in un braciere dove sono state bruciate. Il luogo prescelto si trova vicino alla grotta di Casene, nota per aver ospitato la tipografia che ha stampato uno dei primi giornali curdi.
Il PKK ha parlato di “operazione storica e democratica”. Un funzionario ha detto anche all’AFP che i combattenti sarebbero poi tornati sulle vicine montagne dove hanno la loro base.
I militanti del PKK depongono i fucili da combattimento in un braciere
Alla distruzione delle armi erano presenti anche rappresentanti del governo autonomo del Kurdistan iracheno e del presidente Nechirvan Barzani, ma non è stato specificato chi fosse stato inviato da Ankara, a parte i membri dei servizi segreti, secondo i media turchi.
Poche ore prima della cerimonia le autorità curde locali hanno annunciato di aver abbattuto due droni vicino alle posizioni delle forze curde.
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Notiziario 11.07.2025, 11:00
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