Uno dei collaboratori di Charlie Hebdo, il medico Patrick Pelloux, ha garantito che la testata la cui redazione è stata decimata ieri sarà regolarmente in vendita mercoledì prossimo. Il periodico, non essendo accessibili i locali della sede per i bisogni dell'inchiesta, verrà confezionato in modo artigianale.
"Lo faremo malgrado tutto, perché la stupidità non deve avere la meglio", ha aggiunto il pubblicista, ricordando che Charb, il direttore, pure lui assassinato, diceva sempre che il giornale doveva uscire a qualunque costo. La tiratura sarà di un milione di copie, invece delle solite 60'000 e le pagine saranno otto invece di 16, ha precisato il legale Richard Malka.
Nulla è invece stato deciso per quanto concerne l'avvenire più lontano, tanto più che la minaccia del fallimento gravava da qualche tempo sugli editori. Un appello per evitare la scomparsa era d'altronde stato lanciato da poco.
Cifre astronomiche per l'ultimo numero
Dopo essere andato a ruba, il numero 1'177 del settimanale satirico, che è anche l'ultimo firmato dai suoi più prestigiosi vignettisti e redattori, viene ora venduto in internet per somme esorbitanti (dai 650 euro in su con punte a sei cifre). Speculando sul dramma, altri propongono precedenti edizioni, più o meno significative, come quella speciale del novembre 2011, quando l'intestazione fu modificata in "Charia" Hebdo (la Sharia è la legge di Dio in arabo).
AFP/dg
Dal TG20:
08.01.2015: Charlie Hebdo, la storia del periodico satirico
RSI Telegiornale 08.01.2015, 21:17