Il G7 fra la guerra e i suoi effetti
In Baviera l'idea di sanzioni sull'oro russo, ma sul tavolo anche le preoccupazioni per l'energia e l'economia
Il G7 e la NATO "devono restare insieme" ha detto il presidente statunitense Joe Biden incontrando il cancelliere tedesco Olaf Scholz domenica, all' apertura del vertice delle maggiori economie mondiali, i cui leader sono riuniti nelle Alpi bavaresi. Dal summit, e da quello dell'Alleanza atlantica che seguirà nei prossimi giorni, Kiev ha detto di attendersi la promessa di nuove forniture di armi e ulteriori sanzioni contro la Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky interverrà lunedì in videoconferenza.
Un primo segnale è stato dato da Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Giappone, che hanno annunciato un embargo sulle importazioni di oro russo, una fonte di capitali da cui Mosca ha ricavato 15 miliardi di euro nel 2021. Francia, Germania e Italia dovrebbero accodarsi.
The United States has imposed unprecedented costs on Putin to deny him the revenue he needs to fund his war against Ukraine.
— President Biden (@POTUS) June 26, 2022
Together, the G7 will announce that we will ban the import of Russian gold, a major export that rakes in tens of billions of dollars for Russia.
In conferenza stampa al castello di Elmau, sede dell'incontro isolata da centinaia di poliziotti, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha detto in proposito che "oggi e domani continueremo a parlarne, per poter arrivare a una decisione unanime" ma che sulle sanzioni in seno ai Ventisette dell'UE prevale la necessità di approfondire. Esse "devono impattare sulle facoltà della Russia che sta conducendo una guerra, ma dobbiamo tenere in considerazione anche i nostri interessi economici".
La prudenza di Michel concerne in particolare la proposta statunitense di fissare un tetto massimo per il petrolio, vista l'attuale fiammata dei prezzi di cui la Russia approfitta. Ci sono timori che la misura possa avere ripercussioni negative.
Michel ha anche dichiarato di contare su un'intesa che liberi le esportazioni di grano ucraino.
I timori per l'economia
Il conflitto e le sue ripercussioni domineranno le discussioni in Germania, previste fino a martedì. Scholz e il premier britannico Boris Johnson hanno invitato a "non abbandonare l'Ucraina" ora che le discussioni per una tregua sembrano ancora lontane. Anzi, il segretario generale della NATO Jason Stoltenberg ha messo in guardia dal fatto che la guerra "potrebbe durare degli anni". Allo stesso tempo, però, le nubi nere di addensano sul futuro prossimo delle economie occidentali e non, fra minacce di penuria alimentare, inflazione galoppante e crisi energetica.
Scholz, Biden, il presidente francese Macron e Johnson, inoltre, hanno preoccupazioni anche sul fronte interno. La popolarità del primo è in calo fra i tedeschi, il secondo è preoccupato dagli effetti dell'economia sulle imminenti elezioni di medio termine e dalle decisioni della Corte suprema sui diritti civili, come quello all'aborto. Macron è uscito malconcio dalle ultime elezioni e Johnson paga lo scotto del "Partygate".
Manifestazioni di protesta
Non sembra invece esserci grandi spazio per altre tematiche, come quella ambientale. Migliaia di persone hanno manifestato per misure in favore del clima sabato sera a Monaco, mentre domenica a Garmisch-Partenkirchen erano almeno in 800 (per la polizia, un migliaio per gli organizzatori) i contestatori. "Non lasceremo che distruggiate il nostro pianeta e il nostro futuro", ha detto una portavoce dei dimostranti.