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Israele, riforma giudiziaria congelata

Il partito di estrema destra di Itamar Ben Gvir accetta di riprendere i dibattiti dopo la Pasqua ebraica - Chiudono le ambasciate nel mondo, anche a Berna e Ginevra

  • 27 marzo 2023, 18:11
  • 23 luglio 2023, 15:14
Benjamin Netanyahu

Benjamin Netanyahu

  • Keystone
Di: Reuters/ATS/redMM

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rinvierà al mese prossimo ulteriori dibattiti parlamentari sulla sua contestata riforma della giustizia. Lo ha annunciato Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale e leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit ("Potenza ebraica") in un comunicato, dopo aver deciso di rimuovere il veto al rinvio in cambio della garanzia da parte dello stesso premier che il testo sarebbe stato discusso nella prossima sessione della Knesset, dopo la Pasqua ebraica. Secondo Ben Gvir, la pausa darà al Governo il tempo di cercare un compromesso con l'opposizione

Ambasciate israeliane chiuse anche a Berna e Ginevra

Intanto, il sindacato nazionale Histadrut ha dato indicazione a tutti i dipendenti del governo di scioperare, comprese tutte le missioni diplomatiche israeliane nel mondo. Lo scrive il Times of Israel. Un portavoce dell'ambasciata israeliana negli Stati Uniti conferma che la sede è stata chiusa fino a nuovo avviso. E anche le rappresentanze diplomatiche di Berna e Ginevra sono chiuse.

Il servizio stampa dell'ambasciata israeliana a Berna ha indicato che fino a nuovo avviso non saranno forniti i servizi consolari. Da parte sua, la missione israeliana presso la sede di Ginevra delle Nazioni Unite ha indicato su Twitter di essere chiusa. I diplomatici hanno ricevuto l'ordine di interrompere ogni attività.

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Telegiornale 26.03.2023, 20:00

Decisione "in nome della responsabilità nazionale"

In un discorso alla nazione Netanyahu ha giustificato la decisione in "nome della responsabilità nazionale", ma ha ribadito che "la riforma va fatta". Dopo aver ricordato l'episodio biblico delle due mamme che rivendicano davanti Re Salomone il figlio e la scelta di una di loro che non vuole fare a pezzi il piccolo, Netanyahu ha detto che "non vuole fare a pezzi il popolo".

"Ho fatto appello al dialogo e ricordo che non ci troviamo di fronte a nemici ma a fratelli. Non ci deve essere guerra civile". Quindi ha attaccato "una minoranza di estremisti pronta a lacerare il Paese, che usa violenza, appicca il fuoco, fomenta la guerra civile e fa appello alla disobbedienza".

"Israele - ha sottolineato Netanyahu - non può esistere senza esercito, la disobbedienza è la fine del nostro Stato. Esigo dai capi dell'esercito di opporsi a questa e non mostrare comprensione, va fermata".

"Ieri ho letto la lettera di Benny Gantz che si impegna in un dialogo e lo faccio anch'io. C'è la possibilità di prendere tempo. Do l'occasione per un dialogo, vogliamo fare gli aggiustamenti necessari".

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