Yuda Widawski, 96 anni, uno dei più vecchi sopravvisuti al campo di sterminio
Yuda Widawski, 96 anni, uno dei più vecchi sopravvisuti al campo di sterminio (reuters)

La Memoria dei sopravvissuti

Dedicata ai detentori di un ricordo diretto la cerimonia ad Auschwitz, liberato 70 anni fa

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Dieci anni fa erano 1'500. Oggi, martedì, 300. Sono i sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz, tornati in Polonia nel luogo dove esattamente 70 anni fa erano stati liberati dall’Armata rossa. È a loro, sempre più rari detentori di una Memoria diretta dell’Olocausto, che ha voluto dare voce la cerimonia solenne che si è tenuta nell’ex campo di sterminio nella "Giornata della memoria".

"Non vogliamo che il nostro passato sia il futuro dei nostri figli", ha detto Roman Kent, nato nel 1929, detenuto 2 anni dai nazisti.

 

Erano presenti anche 38 delegazioni e 15 capi di Stato, fra cui la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, il presidente francese François Hollande, quello tedesco Joachim Gauck e quello ucraino Petro Poroshenko. All’eccezione del presidente polacco Bronislaw Komorowski nessuno di loro ha preso la parola.

La Consigliera federale, in un messaggio pubblicato online, ha tuttavia dichiarato: "Le persone che ricordano in prima persona quel periodo sono sempre di meno. Spetta a noi, della generazione successiva, mantenere viva la memoria di quei terribili anni della storia europea".

La Russia è stata rappresentata dal vicepremier Serghiei Ivanov. Con la crisi e il conflitto in Ucraina sullo sfondo, il presidente russo Vladimir Putin, non fra i 4'000 invitati, ha preferito partecipare a una cerimonia al museo dell'Ebraismo a Mosca.

Vladimir Putin e il presidente della Federazione delle comunità ebree russe, Alexander Boroda
Vladimir Putin e il presidente della Federazione delle comunità ebree russe, Alexander Boroda (reuters)

ats/reuters/ZZ

Dal TG20:

 

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