Le autorità turche hanno revocato il passaporto a 49'211 persone sospettate di legami con la rete di Fethullah Gülen, il predicatore accusato d'essere la mente del tentato golpe di due settimane fa.
Da parte sua, Recep Tayyip Erdogan se l'è nuovamente presa con gli Stati Uniti, a cui rimprovera di dare ospitalità all'imam dissidente. "Invece di ringraziare questa nazione per aver sventato il complotto, prendi le parti degli eversori", ha detto il presidente al generale Joseph Votel, che aveva espresso preoccupazione per l'indebolimento dell'esercito di Ankara, ciò che rischia di ripercuotersi sulla lotta contro il terrorismo internazionale. "Chi sei tu? Stai al tuo posto!", ha ammonito il "sultano" rivolgendosi al rappresentante del Pentagono.
E' intanto salito a 18'000 il numero degli arrestati, 9'677 dei quali sono ancora in attesa di giudizio, come ha precisato il ministro dell'interno Efkan Ala. E tutto lascia supporre che nelle carceri del paese anatolico ci sia ancora parecchio posto.
AFP/ANSA/Reuters/dg