"Noi ci siamo ancora"
"Lo spirito di Charlie Hebdo vive", dice il nuovo direttore Gérard Biard. La Francia in piazza
"Il prossimo numero di Charlie Hebdo sarà un numero 'normale', per così dire: noi ci siamo sempre, ma ci sono anche i terroristi, quindi ci saranno i numerosi Charlie Hebdo, con tutte le rubriche, tutti i vignettisti, tutte le penne saranno presenti". Lo ha annunciato il nuovo direttore della rivista satirica francese che ha subìto il sanguinoso attentato, Gerard Biard, in una intervista a Sky TG24 HD, parlando del numero che sarà diffuso in 1 milione di copie il 14 gennaio.
"Non hanno ucciso questo settimanale", ha proseguito Biard. "Tutti i lettori vi ritroveranno lo spirito di questa rivista, magari anche coloro che non lo hanno mai comprato e lo faranno stavolta, e devono sapere che cosa questi assassini hanno voluto attaccare attaccando Charlie".
"Hanno attaccato la libertà di stampa, la libertà di espressione, il diritto alla satira e alla caricatura. I terroristi hanno attaccato il laicismo. Perché se non c'è il laicismo, nessuna libertà, nessuna fraternità, nessun tipo di uguaglianza è possibile", ha concluso.
Intanto in tutto il Paese, come nel resto del mondo, si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà alla rivista. Sabato in Francia, tra le tante città, a Tolosa sono scese in piazza 80mila persone, a Nantes 30mila, 20mila a Besançon e a Orléans, sul lungomare di Nizza, la famosa Promenade des Anglais, si sono dati appuntamento in 23mila.
Lo slogan "Je Suis Charlie" è comparso anche sulle piste elvetiche della Coppa del Mondo di Sci ad Adelboden, adattato in "Je Skie Charlie" dal campione francese Alexis Pinturault che lo ha portato sul podio.
M.Ang./ATS
Guarda l'animazione che visualizza il numero e la provenienza dei Tweet #JeSuisCharlie il giorno della strage, il 7 gennaio 2015
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