Il processo Eternit approda oggi, mercoledì, in Cassazione a Roma, a distanza di poco più di un anno dal deposito delle motivazioni della condanna dell’unico imputato*, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny.
La Corte di appello di Torino, il 3 giugno del 2013, aveva inflitto all’amministratore delegato della multinazionale una pena di 18 anni di reclusione per disastro ambientale doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche e il pagamento di 89 milioni di euro di risarcimento.
Le parti civili e la difesa saranno convocati anche lunedì 24 e mercoledì 26 novembre, quando dovrebbe essere emesso il verdetto.
Sono oltre 2'000, tra vittime e parenti, coloro che pretendono risarcimenti. L’amianto inalato da chi ha lavorato nelle fabbriche di Casale Monferrato e Cavagnolo, in Piemonte, Rubiera, in Emilia, e Bagnoli, in Campania, ha provocato centinaia di casi, spesso mortali, di mesotelioma pleurici e di asbestosi.
*solo davanti ai giudici dopo la morte del barone belga Louis de Cartier.
Eternit, il presidio in Cassazione
Ansa/AlesS
Dal TG20
18.11.2014: Processo Eternit in Cassazione
RG 12.30 del 19.11.2014 La corrispondenza di Claudio Bustaffa
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