Scontri a Washington
Disordini tra militanti pro Trump e gruppi antifascisti. Il presidente ha evocato per la prima volta la possibilità di aver perso le elezioni
Tafferugli nella notte a Washington DC tra militanti pro Trump e gruppi antifascisti. La polizia è intervenuta in varie zone del centro per separare le fazioni rivali e disinnescare la tensione. Per ora però non sono stati segnalati episodi di violenza gravi.
Gli “antifa” - sedicenti anti-fascisti- insieme ad alcuni attivisti #BlackLivesMatter hanno preso di mira sostenitori pro-#Trump qui a #Washington
— Emiliano Bos (@emilianobos) November 15, 2020
Poi a ruoli invertiti, i #ProudBoys - di estrema destra - hanno aggredito attivisti #BLM e danneggiato le loro insegne @RSInews pic.twitter.com/hK5u2lJVxY
Gli scontri sono stati preceduti da un briefing sulla pandemia dello stesso Trump in cui ha evocato per la prima volta la possibilità di aver perso le elezioni. Tuttavia, per ora il presidente non ha intenzione di rinunciare alla sua battaglia legale sul voto, nonostante i crescenti rovesci legali, dal Michigan alla Pennsylvania. Ha bisogno di tenere galvanizzata la sua base, anche per evitare che una sconfitta ai ballottaggi in Georgia a inizio gennaio consegni il Senato ai democratici spianando la strada all'agenda di Joe Biden.
Per questo, lasciando la Casa Bianca per andare a giocare a golf, si è concesso un bagno di folla a bordo della limousine presidenziale blindata, come aveva fatto quando era ricoverato per il Covid al Walter Reed.
"The Donald" ha salutato sorridente dai finestrini i suoi sostenitori, andati letteralmente in delirio al suo passaggio, con bandiere, striscioni, ovazioni e cori.
Intanto, il presidente eletto Joe Biden continua a lavorare col suo transition team alla squadra di Governo e non esclude di poter far leva su alcuni senatori repubblicani moderati per poter far avanzare la propria agenda.