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La crisi siriana surriscalda il Libano

Paesi del Golfo invitano i concittadini a lasciare il paese

  • 16.08.2012, 12:38
  • 06.06.2023, 11:08
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Manifestanti sciiti bloccano la strada d'accesso all'aeroporto di Beirut

  • REUTERS

La crisi siriana continua a far precipitare la situazione in Libano, un paese che dopo aver conosciuto 30 anni di egemonia siriana, rimane profondamente diviso tra avversari e partigiani del regime di Damasco.

I rischi per la sicurezza legati all’aggravarsi della crisi in Siria hanno portato cinque paesi arabi del Golfo a chiedere ai loro cittadini di lasciare il paese dei cedri. Si tratta di Arabia saudita, Emirati arabi uniti, Qatar, Bahrein e Kuwait, paesi (in parte) sunniti che temono possibili rappresaglie di sciiti, vicini agli alawiti del presidente siriano al Assad.

Rapimenti e rappresaglie

Un gruppo di sciiti libanesi, affiliati al movimento filo-iraniano Hezbollah alleato di Damasco, ha rapito nel paese oltre 20 siriani, sostenendo si tratti di combattenti ribelli, tra cui un tenente siriano disertore e un cittadino saudita.

L'atto è stato compiuto in rappresaglia per il rapimento a Damasco, tre giorni fa, di uno dei loro familiari da parte dell'esercito libero siriano. Lo ha riferito un membro del clan del rapito. L'uomo ha confessato in un video amatoriale pubblicato dai ribelli stessi di essere un tiratore scelto giunto in Siria con altri 1'500 miliziani per sostenere "l'esercito sciita" del presidente Bachar al Assad.

I miliziani sciiti, che smentiscono le voci sulla loro intenzione di rapire anche cittadini di altri paesi del Golfo, attendono ora la mediazione del Comitato internazionale della croce rossa.

Sicurezza a rischio all'aeroporto di Beirut

Problemi di sicurezza si sono riscontrati anche all’aeroporto di Beirut. A destare preoccupazione è la strada che porta allo scalo, bloccata da manifestanti sciiti che vi hanno bruciato dei pneumatici. Lo hanno confermato fonti aeroportuali. Ragion per la quale un volo Air France proveniente da Parigi ha rinunciato ad atterrare allo scalo, dirigendosi dapprima all’aeroporto più vicino, quello di Damasco, il tempo necessario per fare rifornimento, e ripartendo poi verso Cipro.

La compagnia ha fatto sapere che i 200 passeggeri aspettano a Cipro di poter ripartire verso Beirut giovedì, situazione permettendo.

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