Uomo colpevole dei mutamenti climatici
Il rapporto sul clima dell'IPCC, pubblicato a Stoccolma, fuga tutti i dubbi
Il riscaldamento globale del clima sulla Terra è la diretta conseguenza delle attività dell’uomo. Questo, in sintesi, è quanto emerge dall’atteso rapporto del Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) , presentato venerdì a Stoccolma.
Al termine di 4 giorni di lavoro il documento finale, elaborato da un gruppo intergovernativo di esperti sul clima dell'ONU, fuga tutti i dubbi.
L'organizzazione sostiene che, nonostante sia stato rilevato negli ultimi tempi un rallentamento del surriscaldamento in atto, in futuro si continuerà ad assistere a un’intensificazione di eventi climatici estremi, tra cui siccità e forti piogge.
La comunità internazionale ha fissato l'obiettivo di contenere il riscaldamento del pianeta a 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali, soglia oltre la quale, secondo i calcoli degli scienziati, si rischiano variazioni climatiche irreversibili e con conseguenze estreme. Le stime, però, sono tutt'altro che ottimistiche: si prevede un incremento compreso fra gli 0,3 e i 4,8 grandi entro il 2100 rispetto alla media del periodo 1986-2005, accompagnato da una crescita del livello dei mari che potrebbe toccare gli 82 centimetri invece dei 59 calcolati nel precedente rapporto, datato 2007.
Red MM/Lino Bini
Le principali ONG ambientaliste
Le principali ONG ambientaliste, tra le quali Greenpeace, Oxfam, WWF e Gli amici della terra, hanno dichiarato che "la verità che infastidisce è stata confermata", dopo la pubblicazione a Stoccolma del rapporto dell'IPCC.
Nel loro documento, le organizzazioni dichiarano che la responsabilità dell'innalzamento delle temperature è da attribuire all'essere umano.
Nel comunicato si legge che "il settore dell'energia è il principale responsabile dei cambiamenti climatici, ma anche la principale soluzione. Le energie rinnovabili costituiscono una soluzione semplice, comprovata ed economica".