Secondo la commissione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sui legami sociali, una persona su sei nel mondo soffre di solitudine. In un rapporto pubblicato lunedì a Ginevra, si aggiunge che la solitudine è collegata a un decesso ogni dieci minuti, ovvero più di 871’000 all’anno.
Sono a rischio tutte le fasce di età. Nei Paesi poveri e a medio reddito colpisce circa il 25% della popolazione, mentre nei paesi ricchi ne è vittima circa l’11% della popolazione. Oltre alle conseguenze per gli individui, questa situazione costa miliardi di dollari in termini di salute e di perdita di produttività.
Le ricerche condotte negli ultimi anni hanno dimostrato che il problema è “molto più grande” di quanto “pensassimo”, secondo il funzionario dell’OMS Etienne Krug. Si stima che l’isolamento sociale, ovvero la mancanza oggettiva di legami sociali, riguardi un terzo degli adulti e un quarto dei giovani. Le persone con disabilità, gli immigrati o i rifugiati, così come le persone LGBTQI+ o i membri di minoranze etniche, possono subire discriminazioni che rendono più difficile l’incontro con gli altri.
Tra le ragioni della solitudine e dell’isolamento sociale vi sono le difficoltà di salute, il reddito o l’istruzione insufficienti, il vivere da soli, l’inadeguatezza delle infrastrutture comunitarie e delle politiche pubbliche e le tecnologie digitali. Il rapporto mette in guardia sugli effetti sulla salute mentale del trascorrere troppo tempo davanti agli schermi o dell’avere relazioni online negative.
RG 9.00 del 27.06.2025 - Pensionati svizzeri felici, il servizio di Anna Valenti
RSI Info 30.06.2025, 11:19
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Un nuovo approccio alla solitudine (4./5)
In altre parole 12.06.2025, 08:18
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