Protezione giovani, referendum in dubbio
Il Partito pirata ha inoltrato le firme raccolte contro la nuova legge federale ma non è sicuro di averne riunite 50'000
Il Partito pirata giovedì ha inoltrato le firme per chiedere che la nuova Legge federale sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi sia sottoposta a referendum poiché l'identificazione obbligatoria contenuta nel testo approvato dal Parlamento violerebbe la protezione dei dati. Il partito afferma di aver raccolto, e probabilmente superato, la soglia delle 50'000 firme necessarie ma non è sicuro di aver raggiunto l'obiettivo.
Cinque giorni fa sul suo sito informava di aver riunito 40'000 firme invitando membri e simpatizzanti a darsi da fare per raccogliere le sottoscrizioni mancanti per portare la questione di fronte al popolo. Secondo il direttore della campagna referendaria Pascal Fouquet citato in una nota: "Il Parlamento sta offrendo i dati della nostra carta d'identità su un piatto d'argento a grandi gruppi americani come Google e Facebook, o allo Stato cinese con TikTok".
La maggioranza delle Camere ha invece approvato la nuova legge per tutelare i giovani dai contenuti di film e videogiochi che potrebbero nuocere al loro sviluppo fisico, mentale, psichico, morale o sociale obbligando i cinema, i venditori al dettaglio (anche online) e i servizi on demand a indicare l'età minima necessaria per fruire dei contenuti e a svolgere controlli in merito. L'obbligo varrà pure per piattaforme quali YouTube e Twitch.