Cronaca

Amianto, mezzo miliardo per le vittime

È la rivendicazione rivolta al Governo, dopo la sentenza della Corte europea dei diritti umani, che ha sconfessato le prescrizioni applicate in materia di risarcimenti

  • 28 marzo 2014, 13:02
  • 6 giugno 2023, 14:17
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Amianto presente un po' ovunque

  • KEYSTONE

Istituire un fondo - con una dotazione di almeno 500 milioni di franchi - destinato agli indennizzi per le vittime dell'amianto in Svizzera.

È la richiesta che le loro associazioni - la VAO in Svizzera tedesca e la romanda CAOVA - rivolgono al Consiglio federale, dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), che lo scorso 11 marzo si è espressa contro i termini legali finora praticati in materia dalla giustizia svizzera.

Secondo l'alta istanza giudiziaria con sede a Strasburgo - che a inizio mese si è pronunciata sulla vicenda di un uomo deceduto nel 2005, per via di un cancro dovuto all'amianto - gli organi elvetici di giustizia avevano violato il diritto ad un processo equo, respingendo la concessione di un risarcimento per avvenuta prescrizione.

Il termine in questione - pari a 10 anni - viene considerato dalla CEDU troppo restrittivo, se si considera che le patologie dovute all'amianto possono insorgere anche 30-40 anni dopo l'esposizione a questo materiale.

Al fondo di risarcimento rivendicato dovrebbero contribuire - secondo la VAO e la CAOVA - sia le industrie coinvolte, sia la SUVA, l'assicurazione per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.

Secondo la SUVA, all'amianto - il cui utilizzo è proibito in Svizzera da una trentina d'anni - è imputabile la morte ogni anno di un centinaio di persone. Ciò perchè trascorrono molti anni prima che le patologie si manifestino.

Red.MM/ATS/ARi

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  • 28.03.14 RG 12.30 Il servizio di Emanuela Burgazzoli

    RSI Cronaca 28.03.2014, 14:22

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