Svizzera

Bruxelles frena, l'economia deplora

Economiesuisse giudica "affrettata" la decisione dell'UE di congelare gli accordi per le ricerca e gli scambi di studenti; aumenterà anche il prezzo dell'elettricità

  • 17.02.2014, 12:33
  • 06.06.2023, 13:55

Economiesuisse deplora la decisione dell’UE, confermata stamani (lunedì) dalla portavoce della Commissione Pia Ahrenkilde, di congelare la partecipazione elvetica al programma di studi Erasmus+ e a quello per la ricerca Horizon 2020.

Quella di Bruxelles è “una decisione affrettata” che avrà importanti conseguenze: i centri svizzeri avranno maggiori difficoltà ad accedere ai progetti internazionali e così le numerose imprese che approfittano della collaborazione in questo campo.

Quanto agli studenti, non potranno più trascorrere semestri in università estere senza complicazioni burocratiche. Anche il mancato proseguimento delle trattative sul mercato dell’elettricità non resterà senza effetti: sono da prevedere ulteriori incrementi dei prezzi.

I rettori scrivono al Governo

Per il futuro della ricerca sono preoccupati anche i rettori delle alte scuole svizzere, che insieme a altre istituzioni attive in questo campo hanno deciso di scrivere una lettera al Consiglio federale per chiedergli di fare il possibile per salvaguardare la partecipazione a Horizon 2020. Conta non solo il lato finanziario, ma anche "il sigillo" di qualità internazionale. Infine, i nostri ricercatori sono di ottimo livello e verrebbero ancora invitati a partecipare a progetti, ma non potrebbero più presentarne e condurne di loro. Ci rimetterebbero in termini di prestigio, secondo Antonio Loprieno dell'Università di Basilea.

ATS/pon

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  • La corrispondenza di Alessia Fontana

    RSI Info 17.02.2014, 13:55

Blocher: "la Svizzera non affonderà"

Berna non denuncerà alcun accordo bilaterale, fa sapere Christoph Blocher esprimendosi nell'ultima edizione del settimanale tedesco Der Spiegel, ma rispetterà i termini di disdetta e revisione previsti. Difficoltà economiche e sociali hanno fatto sì che la Confederazione abbia deciso di allontanarsi dalla libera circolazione, spiega il democentrista zurighese, secondo il quale la Svizzera "non affonderà" malgrado il risultato delle urne. "Siamo per l'autodeterminazione dei popoli e non accettiamo trattati coloniali", afferma ancora, per poi aggiungere: "l'UE è una costruzione errata, astratta, che si è allontanata molto dal progetto originale, idealista e pacifico".

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