Cronaca

Verso il numero IVA per le ditte estere

La Confederazione vede di buon occhio la proposta che vuole obbligare tutti coloro che vengono a lavorare in Svizzera ad avere un rappresentante fiscale

  • 10 novembre 2013, 09:40
  • 5 giugno 2023, 21:01
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Luca Albertoni, direttore Cc-Ti

  • Ti-Press / Samuel Golay

Berna vede di buon occhio la creazione di una rappresentanza fiscale in Svizzera per tutte le aziende e gli operatori esteri che vengono a lavorare in Svizzera. Anche per le ditte che fatturano meno di 10'000 franchi e un po’ come capita alle ditte elvetiche che vanno in altri paesi. In una lettera inviata due settimane fa alla Camera di commercio ticinese (promotrice dell'idea), l’Amministrazione federale delle contribuzioni ha comunicato di avere “soluzioni che vanno in questa direzione”. Berna fino a qualche tempo fa voleva privilegiare il pagamento dell’IVA alle ditte straniere che fatturavano almeno 100'000 franchi in Svizzera, come avviene per quelle indigene. Ora sembra aver cambiato idea.

Aziende straniere identificate

Con la rappresentanza fiscale, una formula diffusa in tutta Europa, prima della dogana ci si dovrà iscrivere come contribuente. Nella notifica online ci sarà un numero IVA d’identificazione. A detta della CC-TI ciò garantirebbe equità, efficacia ed efficienza. Inoltre assicurerebbe la reciprocità, un principio cardine in seno anche all'Unione Europea. Sulla base delle notifiche si stima che a fine anno i lavoratori che arriveranno in Ticino per un periodo di lavoro inferiore ai 90 giorni potrebbero superare la soglia di 40'000.

Rischio segnalazione

Stando alla proposta della CC-TI, il prestatore potrebbe essere obbligato a comunicare al rappresentante il montante fatturato in Svizzera. In caso di inottemperanza e manchevolezze, verrebbe segnalato all’Amministrazione federale delle contribuzione (AFC) e all’Amministrazione federale delle Dogane (AFD).

Davide Paggi/Quot

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Luca Albertoni

La proposta era stata avanzata dalla CC-TI nell’ambito della discussione sull’assoggettamento all’IVA per prestazioni inferiori ai 10'000 franchi. Un approccio che vuole ovviare alle discriminazioni che gli artigiani locali subiscono rispetto a quelli provenienti da oltre confine. Con l'IVA per tutti, l'erario potrebbe recuperare decine di milioni di franchi.

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