“Solo un favore a un amico”
Presunto galoppinaggio in Vallemaggia, le versioni dei protagonisti Armando Dadò (presunto galoppino) e Germano Mattei (denunciante)
"È stato solo un favore ad un amico che mi ha invitato a casa sua, dove effettivamente ha votato". Parola di Armando Dadò, ex parlamentare e padre del presidente del PPD cantonale Fiorenzo, raggiunto questa mattina al telefono dalla RSI. Armando Dadò non ha voluto parlare davanti ad un microfono o ad una telecamera ma ci ha raccontato la sua versione dei fatti, dopo che LaRegione aveva riportato la segnalazione alla Magistratura da parte del granconsigliere di MontagnaViva Germano Mattei per un caso di presunto galoppinaggio.
Secondo la sua versione sarebbe stato l'amico di Dadò ad invitarlo ad entrare. Amico che avrebbe poi firmato il foglio di legittimazione dopo aver riempito le schede elettorali. In seguito avrebbe chiesto all'ex deputato di andare ad imbucare la busta. E, già che c'era, di portare il materiale di voto anche alla mamma in casa anziani a Someo. Secondo il racconto di Dadò, lì la donna avrebbe compilato la scheda di suo pugno, firmato e, come prima, chiesto di imbucare la busta per lei.
In casa dell'amico, ha spiegato ancora Armando Dadò, c'era pure il figlio di Germano Mattei. "Non so cosa abbia spiegato al padre. Di sicuro non ho fatto nulla di illegale, tantomeno l'avrei fatto in sua presenza. E aggiungo che ho pure consigliato di votare per Mattei".
Fatto sta che Mattei ha inoltrato una segnalazione in Magistratura e il procuratore Nicola Respini ha avviato un procedimento contro ignoti per i reati di frode elettorale e incetta di voti. Stando al deputato, il magistrato ha ordinato a Mattei di non rilasciare dichiarazioni. Intorno a mezzogiorno però dal granconsigliere di MontagnaViva è arrivata una email, attraverso la quale lamentava il fatto che Dadò potesse parlare liberamente e non fosse ancora stato sentito dal magistrato. Non solo: Mattei, che abbiamo comunque sentito, ci ha detto di aver tentato di ritirare la segnalazione dopo essersi chiarito con Dadò, affermazione questa confermata anche da quest’ultimo. Chiarimento però giunto troppo tardi: davanti ad un'ipotesi di reato, la Procura deve procedere.