Ticino e Grigioni

Arte in fuga

I "segreti" dei trafficanti d'arte che attraversano la Svizzera. La RSI, a Roma, tra i tesori sequestrati

  • 31 marzo 2015, 08:51
  • 5 settembre 2023, 11:42

Video: Roma-Lugano-New York

RSI Ticino e Grigioni 27.03.2015, 10:18

I riflettori sono tornati ad accendersi sulle opere d’arte italiane trasferite in Svizzera, complici non solo il decreto del Governo italiano sul rientro dei capitali non dichiarati (voluntary disclosure) - attraverso il quale sarà possibile regolarizzare anche beni artistici -, ma anche le notizie che hanno conquistato le prime pagine negli ultimi mesi: dai 5’000 reperti archeologici del tesoro di Basilea ai dipinti attribuiti a Leonardo da Vinci (ben tre), comparsi a Lugano, nell’ordine il “Ritratto d’Isabella d’Este”, “La Belle Ferronière” – secondo molti Lucrezia Crivelli, amante di Ludovico il Moro, e “La Bella Principessa”, ritratto di Bianca Sforza.

Lugano, Basilea e anche Zurigo sono snodi cruciali per il traffico di opere d’arte. La RSI è andata a Roma, dove i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) sono in prima linea nelle indagini internazionali, per capire dove portano le rotte dei trafficanti e perché la Svizzera rimane “un centro focale importantissimo”, come ha spiegato ai nostri microfoni il tenente colonnello Antonio Coppola, comandante del reparto operativo TPC. (GUARDA IL VIDEO CON L'INTERVISTA COMPLETA)

“La Confederazione è soprattutto un punto di transito nelle rotte internazionali del contrabbando di beni culturali”, dice il comandante Coppola. Un fenomeno con numeri da capogiro, un esempio per tutti: il cosiddetto “tesoro di Basilea", recuperato a gennaio e stimato 50 milioni di franchi.


La gallery con le ultime opere sequestrate dai carabinieri del TPC

I trafficanti usano gli “spalloni” per attraversare il confine. “Sanno di poter nascondere le opere trafugate in posti sicuri come i punti franchi (che in Italia non esistono) o nei caveau di qualche importante istituto di credito, con “spazi” che non troverebbero nel nostro paese. Con un duplice vantaggio: poter mostrare direttamente all’acquirente il bene e condurre in tutta tranquillità le operazioni di mediazione”, sottolinea il comandante dei carabinieri. “La maggior parte delle opere d’arte prendono poi come destinazione finale gli Stati Uniti”.

Il traffico di beni culturali non deve essere sottovalutato, avverte Coppola, “è tra le principali fonti di reddito per la criminalità organizzata, subito dopo il contrabbando di armi e droga. E le opere d’arte vengono usate dalle mafie sempre più spesso come forma di finanziamento e riciclaggio”.

Massimiliano Angeli

TUTTE LE PUNTATE NEL DOSSIER SPECIALE: ARTE, ANDATA E RITORNO

-1a puntata, martedì 31 marzo 2015 Arte in fuga: Roma-Lugano-New York

I "segreti" dei trafficanti di opere d'arte che attraversano la Svizzera. La RSI entra nei caveau dei carabinieri a Roma, tra i tesori sequestrati

-2a puntata, sabato 4 aprile 2015 L’arte capta

La caccia delle guardie di confine agli sciami di “spalloni” sfruttati dai trafficanti. Astuzie, trucchi e manette. La RSI intervista il comandante delle guardie di confine della Regione IV, Mauro Antonini

-3a puntata, lunedì 6 aprile 2015 Falsi d’autore

I numeri da capogiro delle opere contraffatte. Il ruolo degli insospettabili: gallerie e musei. I carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale spiegano alla RSI come evitare le truffe

-4a puntata, sabato 11 aprile 2015 Il falsario "sincero"


Ha iniziato a dipingere falsi per vendetta, oggi è uno degli artisti italiani più apprezzati del mondo e sono molti i vip che non lo denuncerebbero mai. Lui si definisce il più onesto dei ladri. Dopo aver visto l'intervista a Daniele Dondè, comincerete a osservare più attentamente anche i quadri dei musei

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