L’inchiesta sul dramma di Bombinasco, che il 5 novembre costò la vita alla 31enne Monica Moriggia e alla figlia Alice, di appena 3 anni, è sfociata in un decreto di non luogo a procedere. La procuratrice Margherita Lanzillo lo ha firmato settimana scorsa dopo che, come anticipato in dicembre dalla RSI, dagli accertamenti disposti non erano emerse responsabilità penali.
L’enorme colata di fango – hanno stabilito le indagini - fu provocata solo e soltanto dalle intense precipitazioni (soprattutto quelle delle due ore precedenti). La pioggia fece staccare il terreno, che con la forza dei suoi mille metri cubi si riversò sulla casa sottostante.
Stesso discorso per l’altro aspetto esaminato dagli inquirenti: l’iter edilizio legato al rustico, trasformato da stalla in abitazione agli inizi degli anni Ottanta. Nel rilasciare i vari permessi le autorità comunali e cantonali agirono in maniera corretta. Da qui l’archiviazione dell’inchiesta, aperta contro ignoti subito dopo la tragedia.
Francesco Lepori