L’idroelettrico è quasi a secco
Le riserve d'acqua nei bacini idrici ticinesi sono ai minimi storici e nel frattempo i prezzi dell'elettricità salgono sempre più
In Ticino manca acqua e l’arrivo della pioggia non migliora la situazione. Il livello dei laghi preoccupa, così come i fiumi. Però anche i bacini idrici per la produzione idroelettrica sono ai minimi: attualmente il livello è del 27,3% di riempimento, all'incirca la metà del livello mediamente registrato attorno al 20 giugno negli anni scorsi.
L'energia ticinese dipende dall’acqua. Il 94,2% del totale prodotto, infatti, viene dall’idroelettrica. Ed è proprio la materia prima che manca: l’assenza di neve e le poche piogge hanno ridotto le riserve idriche ai minimi. Questo potrebbe causare problemi di produzione in futuro, in quanto proprio in primavera e in estate si creano le riserve necessarie per il fabbisogno invernale.
Laddove l’offerta non incontra la domanda, i prezzi salgono. E questi saliranno anche quest’anno. Il mercato ticinese segue quello europeo, che dall’agosto 2021 vede aumentare costantemente il costo dell’energia. L’attuale situazione in Ucraina e il blocco dell’importazione di gas dalla Russia acuisce questa tendenza, facendo ulteriormente incrementare i prezzi. L’aumento delle bollette è quindi imminente.