La Svizzera, con la sua società liberale, con il suo sistema paese stabile è molto attrattiva per il crimine organizzato. Parola del procuratore generale della Confederazione Micheal Lauber che martedì pomeriggio – in un'aula magna dell'USI al completo - ha fatto il punto della situazione. Una ventina i procedimenti aperti dal ministero pubblico federale, molti quelli legati all'Italia e con addentellati in Ticino. Da qui l'importanza della collaborazione per acquisire informazioni.
Nessun legame tra caso Pulice e permessi falsi
Come per il caso Pulice, l'ex killer della 'ndrangheta che avrebbe affermato a verbale di aver corrotto un funzionario dell'amministrazione cantonale per ottenere il permesso di soggiorno. "Noi abbiamo aperto un'inchiesta per riciclaggio di denaro, ma (al momento) non ci sono elementi per dire che c'è un legame con lo scandalo dei permessi in Ticino" ha dichiarato Lauber, riferendosi a quanto sta succedendo all'ufficio cantonale della migrazione.
Il certificato anti-mafia e la collaborazione dei pentiti
Per il procuratore generale bisogna rimanere vigili, su tutti i fronti, anche con più strumenti: un certificato anti-mafia per le grandi aziende che vogliono partecipare agli appalti pubblici, ma pure più intercettazioni e strumenti legali. Magari aprendo anche alla collaborazione con i pentiti: nella lotta contro la mafia e nella lotta al terrorismo. Senza dimenticare la formazione dei procuratori.
N.R/Quot
Dal Quotidiano: