Era in programma quest’oggi, domenica, ad Airolo, il congresso estivo del PPD ticinese, che ha visto presenti circa duecento personalità del partito e che è servito da piattaforma per lanciare la volata verso le elezioni federali di ottobre. Elezioni che in autunno vedranno i popolari democratici e i liberali radicali uniti per un’alleanza che in casa PPD si definisce “un’unione tecnica per contrastare i populismi che diffondono angoscia e paura nella popolazione”.
In vista dell’appuntamento alle urne del prossimo 20 ottobre il vero avversario da contrastare sta soprattutto a destra, ha in sostanza sostenuto il presidente cantonale Fiorenzo Dadò, come pure i candidati al Nazionale e agli Stati. Ma pure il termine "congiunzione" l’ha fatta da padrone nei discorsi e del resto la sinergia con l’antico antagonista, il PLR, è – come ha precisato Dadò – un fronte di centro ma anche una missione.
Una missione tesa ad arginare partiti politici che, ha affermato il presidente cantonale, "giocano con la benzina, denigrando gli altri" e "facendo credere alla popolazione di essere gli unici eredi di Guglielmo Tell e quindi detentori del fare e del sapere", nazionali e non solo. Il PPD dunque si vuole opporre a quelle che definisce polarizzazioni che spaccano e bloccano il paese.
CSI del 25.08.19; il servizio di Amanda Pfaendler
RSI Ticino e Grigioni 25.08.2019, 20:04
Federali: il primo congresso di centro
Il Quotidiano 25.08.2019, 21:35