Ticino e Grigioni

Val Monastero, pesticidi nell'aria

Le sostanze chimiche, trasportate dal vento, arrivano dall'italiana Val Venosta, dove si coltivano le famose mele

  • 29 settembre 2020, 21:24
  • 10 giugno 2023, 05:08

Grigioni sera 19.00 del 29-09-2020

RSI Ticino e Grigioni 29.09.2020, 21:15

L'Ufficio per la natura e l'ambiente ha reso noti i risultati di una campagna di misurazione effettuata in Val Monastero. Nell'aria è stata rilevata la presenza di pesticidi provenienti da oltreconfine, e più precisamente dalla Val Venosta, area in cui vengono coltivate 320'000 tonnellate di mele all'anno con impiego di prodotti fitosanitari.

Trasportate dal vento, le particelle hanno raggiunto la frazione grigionese di Valchava, a 14 chilometri dalle zone frutticole dell'Alto Adige. Secondo gli esperti, le concentrazioni di gas nocivi misurate in Val Monastero - tutto sommato contenute - non devono dare adito a preoccupazioni per la salute dell'uomo e per le locali coltivazioni biologiche.

"La sorpresa vi fu nel 2018, quando i colleghi altoatesini trovarono tracce di prodotti fitosanitari in Val Venosta, a grandi distanze dalle aree di coltivazione. Per questo, abbiamo considerato l'eventualità di fare scoperte simili anche in Val Monastero. Siamo tuttavia positivamente sorpresi dal fatto che, più ci si allontana dalle piantagioni di mele, più le concentrazioni di pesticidi si abbassano molto rapidamente e drasticamente", spiega Remo Fehr, capo dell'Ufficio per la natura e l'ambiente, al quale la RSI ha chiesto se è sorpreso dall'esito delle indagini.

La sfida è ora quella di ridurre l'impatto ambientale delle coltivazioni, implementando concetti di sostenibilità. Ma le imprese agricole e frutticole - siano esse svizzere o italiane - fanno abbastanza per ridurre o eliminare l'uso di prodotti nocivi?

"Sicuramente nell'agricoltura è cresciuta molto la consapevolezza dei criteri di produzione sostenibile e lo si può constatare anche in Alto Adige. Io credo però che sia importante anche il comportamento dei consumatori, quindi di tutti noi. Se vogliamo sempre e solo prodotti senza il minimo difetto visivo, favoriamo l'impiego di pesticidi nella frutticoltura. Al contrario dovremmo essere pronti a pagare qualcosa in più per prodotti biologici e accettare qualche compromesso sull'aspetto estetico degli stessi". dice Remo Fehr.

Natura in Val Monastero

Telegiornale 29.09.2020, 21:30

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