Il processo di secondo grado riguardante il delitto di Besso si apre oggi, mercoledì, a Locarno. La Corte d’appello e di revisione penale sarà chiamata a pronunciarsi sull’efferato omicidio dell’11 novembre 2010, quando Hans Peter Maier, 53enne di nazionalità tedesca, accoltellò una ventina di volte l'amico, il 40enne luganese Matteo Diebold, nel suo appartamento di Via Sorengo.
Carcere a vita
Il 18 dicembre 2012, alle Criminali il 53enne tedesco è stato condannato al carcere a vita perché riconosciuto colpevole di assassinio e di un'altra serie di reati. Contro il verdetto di primo grado il condannato, patrocinato dall’avvocato Carlo Steiger, ha presentato ricorso.
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Assassinio o omicidio
In Appello la difesa si batterà per far derubricare il reato principale convinta che, quella sera, Hans Peter Maier agì in un gesto d’impeto. Non avrebbe pianificato nulla. Non si tratterebbe quindi di assassinio, spiegherà il legale, ma di omicidio intenzionale (pena massima di 20 anni). L'accusa, rappresentata dal procuratore pubblico Moreno Capella, cercherà invece di ribadire la sua tesi, ovvero che l'atto criminale venne organizzato.
"Atto premeditato"
In primo grado la Corte delle assise criminali, presieduta dal giudice Mauro Ermani, aveva ritenuto che il feroce delitto fu premeditato. Secondo la sentenza, inoltre, tra vittima e carnefice non c’era nessun legame di passione: per questo motivo il movente passionale non era stato accolto.





