Lunedì il Gran Consiglio sarà chiamato a eleggere due giudici per la Corte d’appello e revisione penale. Una scelta che potrebbe segnare una battuta d’arresto per la rappresentanza femminile. A lasciare l’incarico saranno due figure di spicco: Giovanna Roggero-Wil e Rosa Item, entrambe prossime alla pensione. Ma i favoriti per la successione, al momento, sono due uomini.
“Questa è la direzione in cui si andrà verosimilmente, date le maggioranze. È un peccato, senza nulla togliere alla competenza di questi giudici”, ha dichiarato alle telecamere del Quotidiano Tamara Merlo, coordinatrice dell’intergruppo parlamentare Parità.
La rosa delle candidature si è già ristretta: si è ritirata la procuratrice pubblica Chiara Borelli e in corsa è rimasta una sola donna, Manuela Frequin Taminelli. La commissione parlamentare giustizia e diritti ha proposto al plenum i nomi di Moreno Capella, in quota Il Centro, e di Andrea Maria Balerna, in quota liberale, entrambi magistrati e sostituti procuratori generali. Se venissero nominati, la Corte di seconda istanza sarebbe composta esclusivamente da uomini. Alla prima, il tribunale penale, siede attualmente una sola donna.
“Si può pensare che anche culturalmente le donne siano più portate ad avere empatia, veniamo educate a essere più empatiche, e questo è particolarmente importante nei confronti delle vittime. Queste, però, in quanto tali, sono figure molto secondarie nel processo penale in Svizzera, che è tutto incentrato attorno all’autore del reato”, ha spiegato Merlo.
Secondo lei, il dibattito è concentrato meno sul merito e più sulla distribuzione dei ruoli secondo gli equilibri politici. “Questo è proprio il punto centrale: i partiti maggiori hanno tutte le carte da giocare e se le giocano, purtroppo, sempre nella direzione dello status quo, o meglio della predilezione per i candidati uomini. In questo caso è veramente un’occasione persa”, ha sottolineato Merlo. Un’occasione persa per garantire un’equa rappresentanza femminile nella giustizia.








