La Corte d’appello e di revisione penale emetterà nel tardo pomeriggio di oggi, martedì, il verdetto nei confronti di Hans Peter Maier, il 53enne accusato di aver assassinato Matteo Diebold la sera dell’11 novembre 2010. In primo grado l’imputato è stato condannato al carcere a vita.
La difesa: “Non è un assassino”
“Maier è un ramo storto, ma non è un assassino”. Con queste parole ieri, lunedì, la difesa ha chiesto la riqualifica del reato in omicidio intenzionale. “Ha ucciso d’impeto dopo essere stato abbandonato dall’amico” ha evidenziato l’avvocato Carlo Steiger precisando inoltre che non esiste prova che l’imputato abbia ricevuto 200'000 franchi dalla vittima. Mancherebbe, sostiene il legale, il movente economico sul quale il procuratore pubblico Moreno Capella ha fondato il suo ragionamento.
L’accusa vuole l’ergastolo
L’accusa ha proposto la condanna all’ergastolo. “Maier è un freddo assassino. Ha pianificato l’uccisione dell’amico per nascondere che gli doveva molto denaro” ha detto venerdì in requisitoria. All’intervento si è associato anche il legale dei congiunti della vittima, l’avvocato Mario Postizzi.
Da.Pa.
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