
"I contratti normali non sono rispettati"
UNIA punta il dito contro l'industria che, stando ad un sondaggio sindacale, non sarebbe in linea con le norme per i settori dell'elettronica, dell'ottica e dei computer
UNIA punta il dito contro l'industria ticinese e - sondaggio alla mano - accusa il settore di non rispettare i contratti normali di lavoro nel ramo della fabbricazione di apparecchiature elettriche e in quello della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, come intimato dall'autorità cantonale nel 2013. Tra la quindicina di aziende oggetto delle verifiche, nessuna, secondo il sindacato, rispetterebbe le disposizioni. Ma l'associazione di categoria ribatte: "UNIA sta facendo campagna in vista della votazione sui salari minimi".
L'obbligo
Contro l’obbligo dei contratti normali settoriali, alcune imprese, l'AITI e la Swissmem avevano ricorso invano fino al Tribunale federale. Dal primo gennaio 2014 le ditte toccate dovrebbero a versare 17 franchi e 30 centesimi all'ora. UNIA ha però constatato che le disposizione non sarebbero rispettate. Le osservazioni verranno inviate alla Commissione tripartita.
Red. MM/CSI
Ascolta le posizioni di Rolando Lepori di UNIA e di Stefano Modenini, direttore di AITI, nel servizio dei colleghi delle Cronache della Svizzera italiana.