"Verifichiamo i contratti camuffati"
Il 58% dei frontalieri apprendisti ha più di 19 anni; a colloquio con Gian Marco Petrini, della Divisione della formazione professionale
I dati di marzo 2013, gli ultimi ufficiali, parlano chiaro: gli apprendisti con più di 19 anni sfiorano tra i frontalieri il 58%, attestandosi a 420 unità. Questi dati confermano, da soli, che il problema – così come posto dall’OCST – che vede alcune ditte assumere lavoratori italiani con una certa esperienza come fossero in formazione, per offrirsi forza lavoro a basso costo, esiste davvero. Abbiamo chiesto ulteriori dettagli a Gian Marco Petrini , direttore aggiunto della Divisione della formazione professionale.
“Bisogna distinguere - spiega Petrini - la questione della concorrenza con i giovani locali, da quello che potrebbe essere un problema di tipo salariale-sindacale. Per noi (della Divisione formazione professionale, ndr), quello che conta maggiormente è fare in modo che ragazzi residenti nel cantone trovino un posto di apprendistato e, in questo senso, anche il Governo ha chiesto alle aziende di dare la priorità ai ticinesi e ci ha invitato a verificare varie situazioni di presunti contratti di lavoro per apprendisti camuffati in formazione“.
Petrini ci spiega altresì come in diversi settori, ad esempio nel sociale, si nota una diminuzione dei non residenti in formazione, mentre in altri – come l’artigianato – sono in palese progressione.
È ipotizzabile un aumento di salario per chi comincia un apprendistato in età “avanzata”? “In alcuni casi sì”.
CSI-Francesca Torrani/Red.MM-LudoC.