Solo una dozzina di operai era al lavoro oggi lungo la tratta italiana della ferrovia Mendrisio-Varese (FMV) tra Stabio e Arcisate. Lo stesso numero, cioè, di quelli impiegati durante il mese di novembre e dicembre in lavori di “ricucitura” laddove il cantiere attraversa i centri abitati.
L’unica differenza è che, da mercoledì mattina, un piccolo gruppo è distaccato nella valle del torrente Bevera, ad Arcisate, là dove è prevista la costruzione di un viadotto di mezzo chilometro di lunghezza.
La Regione Lombardia aveva annunciato alla vigilia che da mercoledì una trentina di operai sarebbero rientrati quotidianamente al lavoro. Un’affermazione che non ha trovato riscontro. Si susseguono intanto le indiscrezioni che parlano di una quarantina di lavoratori che prenderà servizio a partire dalla prossima settimana. Operai che, quando il cantiere funzionava a pieno regime, erano circa 200.
Il ritorno alla normalità, secondo le opinioni raccolte tra gli attori, non avverrebbe prima di fine gennaio. Sempre che fra l’impresa costruttrice, la Claudio Salini (ICS), e Rete ferroviaria italiana si trovi finalmente l’accordo sul pagamento di alcune somme, reclamate dalla Claudio Salini e contestate dalle Ferrovie. Un contenzioso già visto e che potrebbe sfociare, per la terza volta nella richiesta di risoluzione del contratto da parte di ICS. In caso contrario i 30 mesi necessari sul versante varesino per completare la ferrovia diventerebbero anni in attesa della soluzione giudiziaria.
M.S./A.B.
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CSI 18.00 - Il servizio di Marcello Signorelli
RSI Info 08.01.2014, 18:37